Pnrr, Boccia (Pd): "L'Italia ha dilapidato la sua credibilità, la destra sa solo prendere tempo"
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Pnrr, Boccia (Pd): "L'Italia ha dilapidato la sua credibilità, la destra sa solo prendere tempo"

Pnrr, Boccia (Pd): "L'Italia di Meloni ha già dilapidato il patrimonio di credibilità costruito a Bruxelles nel recente passato".

Pnrr, Boccia (Pd): "L'Italia ha dilapidato la sua credibilità, la destra sa solo prendere tempo"
Francesco Boccia
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26 Maggio 2023 - 10.47


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L’atteggiamento del governo Meloni sul Pnrr è tra l’attendista e lo sfascista: c’è chi come Fitto che suggerisce di “smantellarlo” e chi continua a prendere tempo, non si sa bene in attesa di cosa.

Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd, accusa ancora il governo.«La tecnica del rinvio, del prendere tempo per guadagnare tempo, deve finire. Perché il tempo, sul Pnrr, ha un costo che l’Italia non può permettersi di pagare. Questo continuo rimandare le scadenze produce un terribile effetto domino sul Piano, e le dure osservazioni contenute nelle raccomandazioni della Commissione europea lo ribadiscono». 

«Meloni ha vinto le elezioni promettendo una revisione del Pnrr. Sono passati sette mesi, la nuova governance voluta da Fitto non ha prodotto alcuna svolta e Bruxelles attende ancora di conoscere le nostre intenzioni sulla riforma del Piano. Non solo: l’Italia è l’unico paese che non ha ancora comunicato alla Commissione la cifra esatta di prestiti per il RePowerEu di cui intende usufruire. E questa incognita si riflette già sugli obiettivi di giugno, che valgono 16 miliardi, e che il governo ha ammesso che non sarà in grado di conseguire. L’Italia di Meloni ha già dilapidato il patrimonio di credibilità costruito a Bruxelles nel recente passato».

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«Finché il Pd ha governato sul Pnrr si sono rispettate tutte le scadenze. Ma i tentennamenti esasperati di Fitto e Meloni tradiscono un’altra verità: e cioè che la destra, questa destra, nel Recovery non ci ha mai creduto davvero. E non mi riferisco solo al fatto che sia al Parlamento europeo sia in quello italiano Fdi non hai mai votato a favore del Next Generation Eu. Il punto è che per la destra riconoscere il valore del Recovery equivarrebbe ad ammettere le virtù dell’europeismo. E invece i sovranisti restano insofferenti a qualsiasi forma di vincolo esterno, ogni avanzamento dell’Ue in senso federale viene da loro vissuta con sospetto».

«Quelli del Recovery non sono soldi regalati. Si tratta di un piano di investimenti finalizzato allo sviluppo sostenibile e alla riduzione delle disuguaglianze. Sia quelle sociali, e qui si spiega il grande impegno su scuola e sanità, sia territoriali, ed ecco spiegati il focus sulle infrastrutture e il vincolo di spesa di almeno il 40 per cento delle risorse al sud. E che non ci creda lo dimostra plasticamente lo scellerato progetto di Autonomia voluto da Calderoli. Ma come? Mentre il Pnrr impone di aggredire i divari tra nord e sud, tra centro e periferia, il governo porta avanti un disegno di riforma costituzionale che invece quei divari li cristallizza e anzi li esaspera? Non è un caso, mi sembra, che anche su questa riforma la Commissione esprima dubbi e riserve, nelle sue raccomandazioni».

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«Per questo ho chiesto che il ministro venga a riferire in Aula sullo stato di attuazione del Pnrr. E ho chiesto che si approvi un atto di indirizzo con una votazione, così che finalmente il governo sia costretto a mettere nero su bianco dati e cifre, e a dissipare questa inaccettabile ambiguità sul più strategico dei dossier economici del paese».

«Il governo Meloni ha mostrato ormai il suo vero volto: regressivo sul campo dei diritti; in contrasto con l’orientamento europeo sulle principali sfide strategiche, perché questa destra non crede neppure nel cambiamento climatico e nella transizione ecologica; dedito all’occupazione spudorata di aziende di stato, Rai compresa», conclude Boccia.

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