La Russa non vuole definirsi antifascista: "Parola usata per fini strumentali..."
Top

La Russa non vuole definirsi antifascista: "Parola usata per fini strumentali..."

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, continua nella sua linea di ambiguità

La Russa non vuole definirsi antifascista: "Parola usata per fini strumentali..."
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Aprile 2023 - 22.43


ATF

Nulla da fare, La Russa continua nella sua scelta della falsificazione storica (via Rasella) e dei distinguo per non dire chiaramente che Mussolini fu un dittatore e che l’antifascismo è il valore su cui si fonda la Costituzione, scritta dopo la caduta del fascismo.

 «Per una pacificazione definitiva sul 25 aprile, io credo che basterebbe tornare ai primi anni della vita della Costituzione. Persino la dodicesima disposizione transitoria prevedeva in 5 anni il periodo di una pacificazione, perché prevedeva di bloccare coloro che erano stati coinvolti nel fascismo per 5 anni. Credo che dopo, anziché unire, qualcuno abbia sempre avuto la tentazione di usare l’antifascismo e la divisione più per fini strumentali che per pura e giustificata memoria di quello che fu».

Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato da Bruno Vespa a `5 minuti´ su Rai 1.

L’omaggio a Jan Palach

«Indubbiamente ce l’ha, perché tutti e due sono simboli che ricordano la necessità di superare le dittature del secolo scorso, sia il comunismo sia il fascismo». Ignazio La Russa risponde così a Bruno Vespa che a Cinque Minuti su Rai1 gli domanda se abbia un duplice significato politico la visita a Praga al punto in cui Jan Palach si diede fuoco per protesta contro l’invasione russa dell’allora Cecoslovacchia e al campo di concentramento di Terezin.

«Però voglio essere sincero – riprende il presidente del Senato – io alla piazza San Venceslao, dove c’è la croce che ricorda Palach, sono andato tutte le volte che sono andato a Praga e non potevo essere a Praga per impegni istituzionali, alla Conferenza dei presidenti di tutte le Camere e i Senati europei, e non andare da Palach, anche per rispetto della storia ceca cui loro tengono tantissimo, fatta – sottolinea – di sofferenza sotto il dominio comunista». 

Bene, visto che a La Russa piace il dualismo, se è sincero riteniamo che nel giorno in cui si ricordano la foibe – ma nello stesso giorno – si rechi al lager nazifascista della risiera di San Sabba a Trieste a rendere omaggio agli oppositori politici, italiani, croati, sloveni e agli ebrei trucidati. E ricordi specialmente le partigiane  Cecilia Deganutti e Virginia Tonelli morte bruciate vive. Jan Palach per protesta, le due messa in un forno crematorio da vive. Ma nello stesso giorno della Foibe.

Native

Articoli correlati