L'opposizione insorge contro La Russa: "Negazionista e inadeguato, deve dimettersi"
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L'opposizione insorge contro La Russa: "Negazionista e inadeguato, deve dimettersi"

L'opposizione contro le ennesime dichiarazioni vergognose di La Russa: «Ignazio La Russa, la vergogna delle istituzioni, che non conosce la XII disposizione della Costituzione», scrive Bonelli di Avs.

L'opposizione insorge contro La Russa: "Negazionista e inadeguato, deve dimettersi"
Ignazio La Russa e Liliana Segre
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21 Aprile 2023 - 14.42


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Le ennesime vergognose parole di Ignazio La Russa, a proposito della Costituzione che non sarebbe antifascista, hanno scatenato le legittime proteste dell’opposizione.

«La Russa nega l’antifascismo in Costituzione, la quale vieta «la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Per chiarirsi le idee consiglio a La Russa di leggere gli interventi dei deputati della Costituente. Basta revisionismi!». Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Pd.

«La Russa: `L’antifascismo non e´ in Costituzione. La Costituzione: `E´ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Siamo al negazionismo. La Russa è sempre più imbarazzante e inadeguato». Lo scrive su Twitter il deputato dem Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Partito Democratico con delega ai diritti. 

«Ignazio La Russa, la vergogna delle istituzioni, che non conosce la XII disposizione della Costituzione. I fascisti al governo: umiliazione degli studenti come metodo insegnamento, sostituzione etnica. Giorgia Meloni anche oggi difenderà i suoi sodali? #larussadimettiti». Lo scrive su Twitter il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

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«Il 25 aprile è talmente importante che è festa nazionale, tutto il Paese lo festeggia e rappresenta un impianto di valori che sono alla base della Costituzione italiana come più volte ha ripetuto il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella e come sappiamo tutti. Il 25 aprile è una ricorrenza ed un evento troppo importante per essere piegato a polemiche e per farci perdere tempo a commentare le dichiarazioni del presidente La Russa sull’antifascismo». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di un evento in città.

«`E´ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dovrebbe leggere la nostra bellissima Costituzione fino alla fine antifascista». Lo scrive su Twitter la deputata del Partito democratico, Michela Di Biase.

«Presidente Ignazio La Russa, nella Costituzione il riferimento all’antifascismo c’e’ ed e’ molto chiaro. Stefano Ceccanti lo spiega bene oggi ma basta leggere la XII disposizione finale che `vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista´». Lo scrive su Twitter Simona Malpezzi, senatrice del Partito democratico.

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«Il Presidente La Russa, tradendo ancora una volta il suo ruolo istituzionale, continua a rileggere la storia e ora addirittura la Costituzione. Gli ricordo che la nostra carta è dichiaratamente antifascista perché contiene la XII Disposizione transitoria e finale, che vieta la ricostruzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Ma anche perché ogni articolo è stato scritto in antitesi al fascismo. La nostalgia del Ventennio e la riscrittura della storia non sono compatibili con il ruolo di seconda carica dello Stato. Che La Russa non lo capisca o faccia finta di non capirlo è molto grave». Lo afferma Irene Manzi, responsabile scuola e capogruppo del Pd in commissione Cultura.

“Il presidente del Senato Ignazio La Russa si deve dimettere, chi non riconosce il valore antifascista della Costituzione non può occupare la seconda carica dello Stato”. Così in una nota Filiberto Zaratti, deputato di Alleanza Verdi Sinistra.

“Basta – continua – con i bizantinismi suoi e dei suoi compagni di partito, l’Italia è una Repubblica nata della Resistenza contro il collaborazionismo dei fascisti italiani con i nazisti. Tentare di riscrivere la storia è tipico dei regimi, non degli Stati liberi in cui vige la democrazia come l’Italia. L’antifascismo, la Resistenza, la democrazia sono le basi su cui si fonda la Costituzione e la Repubblica”.

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