25 aprile, il costituzionalista Frosini: "La Costituzione è antifascista"
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25 aprile, il costituzionalista Frosini: "La Costituzione è antifascista"

Il costituzionalista Frosini: "E' corretto dire che la Costituzione sia antifascista. E' contro tutte le forme di totalitarismo e repressione che possono sfociare in forme restrittive e dittatoriali al di là delle ideologie di base".

25 aprile, il costituzionalista Frosini: "La Costituzione è antifascista"
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21 Aprile 2023 - 15.45


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Ignazio La Russa ha detto una fesseria: la Costituzione italiana è antifascista. A ribadire il concetto anche il costituzionalista Tommaso Edoardo Frosini, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università Suor Orsola Benincasa, interpellato da LaPresse.

La Costituzione italiana è antifascista «come previsto dalla XII disposizione che vieta la ricostituzione del partito fascista. Nel 2023 può suonare, però, un po’ anacronistico perché la Costituzione contiene e dà valori di speranza e fiducia, non è un testo contro qualcosa, ma contro tutte le forme di totalitarismo e repressione che possono sfociare in forme restrittive e dittatoriali al di là delle ideologie di base».

Alle spalle della Costituzione «c’è un passato che andiamo a festeggiare tra pochi giorni: la liberazione». Frosini cita il discorso agli studenti di Pietro Calamandrei, nel 1955: «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione».

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«Dietro c’è la resistenza nata per sconfiggere un totalitarismo, il regime fascista. È legata all’esigenza di fondare un Paese diverso rispetto a quello di quel contesto storico». Ancora oggi, a 76 anni dalla sua promulgazione, può essere considerata «attuale. Ha comunque resistito nonostante siano state fatte modifiche e sia stata un po’ strapazzata – afferma – ma è ancora il punto di riferimento della cittadinanza, soprattutto la parte in cui sono codificate diritti libertà doveri, vorrei credere che sia ancora vissuta come carta fondamentale della Repubblica». «Ci sono state iniziative di divulgazione, come quelle di Benigni o l’educazione civica nelle scuole, ma occorre in ogni caso saperla spiegare perché altrimenti gli articoli possono sembrare freddi», conclude.

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