La Russa il filo-fascista: "Via Rasella? Uccisero musicisti, non fu pagina gloriosa della Resistenza..."
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La Russa il filo-fascista: "Via Rasella? Uccisero musicisti, non fu pagina gloriosa della Resistenza..."

Ignazio La Russa cavalca la solita polemica fascista e post fascista sui fatti di via Rasella, che portarono all'eccidio delle Fosse Ardeatine: "I partigiani sapevano benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani".

La Russa il filo-fascista: "Via Rasella? Uccisero musicisti, non fu pagina gloriosa della Resistenza..."
Ignazio La Russa
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31 Marzo 2023 - 14.31


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Che il governo Meloni e la destra che è maggioranza in Parlamento sia composta da molti nostalgici e post fascisti non è un mistero. Che lo si palesi in maniera così chiara ed evidente ogni giorno, in un Paese che ha nell’antifascismo uno dei caratteri costituenti, è inaccettabile. In un’intervista a Libero, il presidente del Senato Ignazio La Russa è tornato a parlare della ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e delle ‘responsabilità’ dei partigiani per l’attentato di via Rasella.

“Vorrei ricordare che l’attentato di via Rasella non è stato una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda di musicisti altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non”.

Le critiche avanzate a Giorgia Meloni, per la sua frase sulle vittime uccise dai nazisti “perché italiani” per La Russa sono “un attacco pretestuoso: tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che collaborava con loro”.

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La seconda carica dello stato, ahinoi, riprende la classica polemica fascista e post fascista sui fatti di via Rasella e sul terribile sterminio delle Fosse Ardeatine, cercando di dare la colpa ai partigiani. 

La Russa, sicuramente per evidente ignoranza, dimentica che già negli anni 50 – intrisi di anticomunismo – la Cassazione riconobbe ufficialmente che quello di via Rasella fu un legittimo atto di reazione militare. Il fascista La Russa, dimentica anche che questa azione fu programmata e portata avanti durante l’occupazione nazifascista, mentre in Italia e a Roma si torturavano le persone negli uffici di via Tasso.

Ignazio La Russa, è bene ricordarlo, appartiene a un partito che sostiene la resistenza ucraina, resistenza che in questi mesi organizza puntualmente attentati contro russi, collaborazionisti, depositi di armi e strutture militari e non. Non ci sembra che Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e i post fascisti al governo, stiano accusando gli ucraini di esporre i propri compatrioti civili alle rappresaglie dei russi.

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