Calenda, con i suoi ben noti toni da professorino, non ha perso tempo per parlare di ‘populismo’ nel Pd con la vittoria di Elly Schlein. Dimostrando di non saper distinguere tra populismo e sinistra. Un po’ come dire che Enrico Berlinguer (critico verso il modello capitalista) fosse un populista o lo fosse anche Achille Occhetto. Ma tant’è.
La verità è che Calenda, subito dopo i renziani, è un sostenitore della teoria secondo la quale un Pd spostato più a sinistra aprirà i famosi spazi al centro e rafforzerà il progetto del Terzo Polo. Così Carlo Calenda ha subito fatto partire i suoi siluri.
“Dopo l’elezione di Schlein il campo è ben definito: Pd/M5s su posizioni populiste radicali; Fdi guida la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte».