Tim, il M5s sfida il governo Meloni: "I patrioti vogliono veramente una rete a controllo pubblico?"
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Tim, il M5s sfida il governo Meloni: "I patrioti vogliono veramente una rete a controllo pubblico?"

Tim, il M5s contro il governo Meloni: "E' importante capire se il governo dei patrioti di Giorgia Meloni vuole davvero una rete nazionale a controllo pubblico, come specificato settimane fa dal ministro Urso".

Tim, il M5s sfida il governo Meloni: "I patrioti vogliono veramente una rete a controllo pubblico?"
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7 Febbraio 2023 - 12.48


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Il governo Meloni è chiamato a dimostrare il proprio presunto patriottismo nella delicata vicenda Tim. L’Italia, infatti, rischia di perdere definitivamente il controllo della strategica rete telefonica, che potrebbe passare in mani straniere. E’ questo, in sintesi, il contenuto della nota che i deputati del M5s in commissione Trasporti e Telecomunicazioni Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Giorgio Fede, hanno inviato al governo. 

«Nella delicata partita della rete nazionale il governo continua a fare troppa melina. È noto a tutti che l’offerta degli americani di Kkr, fissata attorno ai 20 miliardi, non è vincolante. Ma è la spia che ci dice quanto gli appetiti dei privati siano legittimamente forti su un asset infrastrutturale decisivo per la futura competitività dell’Italia. Oggi apprendiamo che potrebbe entrare in gioco anche l’altro fondo americano Balckstone, in uno scenario che si fa sempre più complesso. Fermo restando che la rete è coperta dal Golden Power, forse sarebbe opportuno che il governo faccia chiarezza sulla direzione che intende intraprendere».

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«E se davvero una rete con predominante presidio pubblico è l’obiettivo che guida la sua azione su questo intricato dossier. Non possiamo non fare nostre anche le preoccupazioni dei sindacati e dei migliaia di lavoratori che temono per il loro posto di lavoro in Tim. Per questo motivo è importante capire se il governo dei patrioti di Giorgia Meloni vuole davvero una rete nazionale a controllo pubblico, come specificato settimane fa dal ministro Urso. Non vorremmo ritrovarci tra qualche tempo con un’infrastruttura sulla quale sventolino tante bandiere, con quella italiana sullo sfondo o addirittura assente».

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