Meloni vuole un governo con un elevato tasso di tecnici di livello. Ma resta il nodo Salvini: dove piazzarlo?
Top

Meloni vuole un governo con un elevato tasso di tecnici di livello. Ma resta il nodo Salvini: dove piazzarlo?

Un'idea che non piace molto a Lega e Forza Italia che spingono per una squadra che rispecchi il più possibile il volto dello schieramento

Meloni vuole un governo con un elevato tasso di tecnici di livello. Ma resta il nodo Salvini: dove piazzarlo?
Giorgia Meloni
Preroll

globalist Modifica articolo

2 Ottobre 2022 - 11.27


ATF

Giorgia Meloni lavora alla squadra di governo, nella quale probabilmente le due forze alleate, Lega e Forza Italia, avranno pari peso. L’obiettivo della leader di FdI, e non da ora, è quello di un governo con un elevato tasso di tecnici di livello. Ma è un’idea che non collima con quella di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini che invece premono per un governo che rispecchi il più possibile il volto dello schieramento. Le ipotesi al vaglio sono molte . All’Economia “resistono” i nomi di Fabio Panetta (fortemente voluto dalla Meloni) e Domenico Siniscalco. Resta il nodo Viminale, al quale non smette di puntare Matteo Salvini ma che vede in pole anche il forzista Antonio Tajani. Forza Italia (oltre a Tajani) ha nella lista dei papabili ministri Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini e Alessandro Cattaneo.

Vicepremier e presidenti delle Camere – Tra le ipotesi ci sarebbe quella di avere due vicepremier: uno Salvini (che non tornerebbe al Viminale), l’altro Tajani. Ci sarebbero Giancarlo Giorgetti, Riccardo Molinari o Fabio Rampelli per la guida di Montecitorio, mentre Ignazio La Russa o Roberto Calderoli per il Senato. Sottosegreteria alla Presidenza del Consiglio – Circola il nome di un fedelissimo della leader di FdI, Giovanbattista Fazzolari, ma in corsa ci sarebbe anche il fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto (salito in pole anche per glo Esteri). Nel ruolo del segretario generale della Presidenza del Consiglio invece Meloni vedrebbe bene Carlo Deodato, consigliere di Stato, attuale capo del dipartimento Affari giuridici di Palazzo Chigi.

Ministero dell’Economia – Si punta su Fabio Panetta, attualmente nel board della Bce e fortemente voluto da Gorgia Meloni. Sarebbe in corsa Domenico Siniscalco, che ha già ricoperto la carica nel secondo e terzo governo Berlusconi e che è stato anche direttore generale del Tesoro: oggi è a capo della filiale italiana di Morgan Stanley. Inizialmente, era circolata l’ipotesi che il Mef potesse essere diviso in Tesoro e Finanze, ma non ci sarebbero i tempi per lo spacchettamento. Si ipotizza anche una conferma di Daniele Franco come segnare di rassicurazione all’estero sui conti e sulla gestione del Pnrr.

Non ci sarebbero i tempi per Ministero dell’Interno – Al Viminale vorrebbe sempre andare Salvini, ma Giorgia Meloni resta scettica sull’ipotesi. Casella papabile anche per Antonio Tajani (in pole anche per Farnesina e Difesa), mentre si rafforza l’ipotesi del prefetto di Roma Matteo Piantedosi, che potrebbe essere affiancato da un viceministro leghista.

Ministero degli Esteri – Tra i nomi che circolano per la Farnesina c’è Antonio Tajani (Forza Italia). Ma se la giocano anche i candidati tecnici Elisabetta Belloni, già in corsa per la Presidenza della Repubblica prima della rielezione di Sergio Mattarella. New entry per questa casella Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI, in alternativa a un posto da sottosegretario alla Presidenza.

Ministero della Salute – Proprio Tajani avrebbe suggerito a Meloni il nome di Licia Ronzulli (Forza Italia) come erede di Speranza. Ma il partito di Berlusconi pensa anche ad Andrea Mandelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Milano, rimasto fuori dal Parlamento. Tra i nomi tecnici circolano quelli di Francesco Rocca della Croce Rossa, Matteo Bassetti dell’ospedale San Martino di Genova, Francesco Vaia, dg dello Spallanzani, Alberto Zangrillo e Letizia Moratti.

Ministero della Difesa – In questa casella potrebbe entrare Antonio Tajani se non gli venisse concessa la Farnesina. o il Viminale. Ma prende sempre più quota ìl nome di Adolfo Urso, esponente di Fratelli d’Italia e attuale presidente del Copasir Adolfo. In pole anche agli ambasciatori Giulio Terzi di Santagata e Stefano Pontecorvo.

Ministero della Transizione ecologica – Circola il nome dell’ex sottosegretario, Vannia Gava.

Ministero della Giustizia – Matteo Salvini punta a dare l’incarico a Giulia Bongiorno, ma per un posto così delicato serve il via libera del Quirinale. In corsa c’è anche Carlo Nordio, il magistrato appena eletto con FdI.

La Bongiorno potrebbe finire alla Pubblica amministrazione, incarico che ha già ricoperto nel governo gialloverde.

Ministero dell’Istruzione – Per il momento circolano pochi nomi, ritorna quello del braccio destro di Berlusconi Licia Ronzulli, che potrebbe ottenere l’incarico nel caso in cui non riuscisse ad occuparsi della Salute.

Si pensa anche a Giuseppe Valditara, professore ordinario di Diritto privato e pubblico romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino.

Ministero dello Sviluppo economico – Per questa casella c’è l’ipotesi di Matteo Salvini.

Ministero dei Rapporti con il Parlamento – Si fa il nome di Maurizio Lupi, sul quale ci sarebbe l’appoggio di Giorgia Meloni. Ministero di Trasporti e infrastrutture – Sembra che in pole position ci sia il leghista Edoardo Rixi, ex vice di Toninelli. In corsa ci sarebbero però anche Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, che ha seguito da vicino la questione ex Alitalia e Alessandro Cattaneo, Forza Italia, ex sindaco di Pavia. Si penserebbe anche a Matteo Salvini.

Ministero delle Riforme – Il nome di Matteo Salvini gira come ipotetico ministro in questo ruolo insieme a quello di Marcello Pera.

Ministero dell’Agricoltura – L’incarico potrebbe interessare a Matteo Salvini, ma si parla anche di un altro leghista, Gianmarco Centinaio.

Ministero del Welfare – Era circolato il nome di Luca Ricolfi, uno dei tecnici invitati da Meloni alla conferenza programmatica del partito, ma è stato lui stesso a smentire la notizia. “Non avrei e non ho alcuna preclusione ideologica, anche per la mia grandissima stima per Giorgia Meloni che dura da otto anni. Semplicemente non è il mio mestiere. Io faccio lo studioso. Fine del discorso”, ha affermato.

Ministero delle Politiche europee – Per questo ruolo il nome che gira è quello di Raffaele Fitto, co-presidente dei Conservatori europei.

Ministero della Cultura – Si fa il nome dell’ex consigliere di amministrazione della Rai Giampaolo Rossi e quello di Gennaro Sangiuliano.

Ministero del Mare – Spunta anche l’ipotesi di istituire un nuovo ministero, a cui potrebbe andare l’ex amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono o all’ex presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Ministro degli Affari regionali – Come riporta il Corriere, questo ruolo lo vorrebbe la Lega per spingere sull’autonomia. Si pensa a Erika Stefani.

Native

Articoli correlati