Elly Schlein contro Meloni: "Sul fascismo non si è smarcata dalle ambiguità"
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Elly Schlein contro Meloni: "Sul fascismo non si è smarcata dalle ambiguità"

La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, candidata alle prossime elezioni politiche come indipendente nelle liste del Pd

Elly Schlein contro Meloni: "Sul fascismo non si è smarcata dalle ambiguità"
Elly Schlein
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11 Agosto 2022 - 19.55


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Solo Calenda è corso a darle ragione, evidentemente perché al leader di Azione  non piace sentire parlare di anti-fascismo.

“Sul fascismo Giorgia Meloni non si è «smarcata dalle ambiguità». E il videomessaggio trasmesso nei giorni scorsi «non basta».

 A dirlo è la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, candidata alle prossime elezioni politiche come indipendente nelle liste del Pd. «E’ un po’ tardi per raccontarcela- attacca Schlein, oggi a Roma alla presentazione del simbolo della coalizione dem- se parli di Dio, patria e famiglia e lasci la Fiamma nel simbolo, e difendi i manifesti pro-vita, onestamente non bastano due minuti di videomessaggio per smarcarsi dalle ambiguità. Ho visto un compitino in tre lingue, molto ben confezionato con la stampa estera, ma non l’ho vista dire una cosa semplice. E cioè che non ci saranno fascisti e nostalgici nelle liste elettorali che presenteranno. Può dirlo o no?».

Schlein definisce «curiosa» la campagna elettorale della leader Fdi. «E’ tutta sulla difensiva- afferma Schlein- a spiegare quello che non è e cosa non farà. Non ho sentito da parte sua nessuna soluzione su come aumentare i salari, su cosa pensa del salario minimo, su come contrastare il precariato, sul welfare e la sanità pubblica da garantire a tutti». Per Schlein è «incredibile che questa destra non dica mai una parola» sull’ambiente. «Ho sentito Meloni parlare di fondamentalismo ecologico e non una parola sui quattro milioni di italiani che già oggi soffrono di povertà energetica», attacca Schlein, che parla anche di «destra ipocrita», perchè «se la prende sempre con i migranti irregolari e mai con i datori di lavoro che li impiegano irregorlamente nei campi e nelle aziende. Una destra che sbraita contro la Ue perchè non fa abbastanza per i migranti e poi non si fa mai vedere ai tavoli per cambiare le norme ingiuste che bloccano i richiedenti asilo. Forse per non dare fastidio all’alleato Orban: come sempre, forte coi deboli e debole coi forti».

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Per Schlein, dall’altra parte c’è anche un centrodestra «che vota contro il Pnrr, ma vuole poi candidarsi a gestirlo senza nemmeno condividere i suoi obiettivi». E a questo centrodestra, sostiene ancora la vicepresidente dell’Emilia-Romagna, «dobbiamo ribadire con forza che il welfare non è un costo, ma un investimento. Ed è il più importante» da fare.

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