Cosa farà ora il governo Draghi? Ecco la circolare con gli obiettivi da centrare
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Cosa farà ora il governo Draghi? Ecco la circolare con gli obiettivi da centrare

"A seguito delle dimissioni dell'esecutivo rassegnate nelle mani del presidente della Repubblica e dello scioglimento anticipato delle Camera, desidero richiamare l'attenzione di tutti i componenti del governo" inizia così la circolare firmata Draghi.

Cosa farà ora il governo Draghi? Ecco la circolare con gli obiettivi da centrare
Mario Draghi
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22 Luglio 2022 - 11.26


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“A seguito delle dimissioni dell’esecutivo rassegnate nelle mani del presidente della Repubblica e dello scioglimento anticipato delle Camera, desidero richiamare l’attenzione di tutti i componenti del governo sulle necessità di attenersi rigorosamente alle seguenti direttive circa lo svolgimento delle proprie funzioni”. Inizia così la circolare inviata ieri dal Presidente del Consiglio Mario Draghi a Ministri, Viceministri e Sottosegratari sul disbrigo degli affari correnti.

1 il governo rimane impegnato nel disbrigo degli affari correnti, nell’attuazione delle leggi e delle determinazioni già assunte dal parlamento e nell’adozione degli atti urgenti, ivi compresi gli atti legislativi, regolamentari e amministrativi necessari per fronteggiare le emergenze nazionali, le emergenze derivante dalla crisi internazionale e la situazione epidemiologica da covid19. Il governo rimane altresì impegnato nell’attuazione legislativa, regolamentare e amministrativa del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del piano nazionale degli investimenti complementari (Pnc). Dovrà in ogni caso essere assicurata la continuità dell’azione amministrativa.

2 consiglio dei ministri: si procederà alla convocazione nel rispetto delle procedure stabilite dal relativo Regolamento e previa la consueta riunione preparatoria, nei limiti previsti dalla presente direttiva, nonché per l’approvazione degli atti urgenti, tra i quali vanno ricompresi sia quelli indicati al punto 1, che necessitino di un passaggio in Consiglio dei ministri, sia l’esame delle leggi regionali e provinciali, ai sensi dell’articolo 127 della costituzione, nonché le delibere da adottare relative a procedimenti amministrativi.

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3 attività normativa: Il consiglio dei ministri non esaminerà nuovi disegni di legge, salvo quelli imposti da obblighi internazionali e comunitari, compresi quelli legati all’adozione del Pnrr e del Pnc. Qualora ricorrano i presupposti di cui all’articolo 77 della Costituzione, potrà procerdersi all’adozione di decreti-legge. Si provvederà agli adempimenti prescritti dalla Costituzione, dalla legge 400 del 1988 e dalle leggi di delega per l’approvazione, anche in esame preliminare, di decreti legislativi, compresi quelli previsti dal Pnrr e dal Pnc. Non saranno adottati regolamenti governativi o ministeriatli, salvo che la legge imponga termini per la loro emanazione o quest’ultima sia richiesta come condizione di rispetto degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea o di operatività delle pubbliche amministrazioni, ovvero siano necessari per l’attuazione delle leggi già approvate dal Parlamento e per l’attuazione del Pnrr e del Pnc. Potranno, comunque, essere approvati i regolamenti per i quali risulti già in stato avanzato il procedimento di adozione. Resta subordinata all’assenso della Presidenza del Consiglio dei ministri l’emanazione di regolamenti, direttive o circolari ministeriali.

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4 Nomine: potrà procedersi soltanto a nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie perché vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, ovvero derivanti da esigenze funzionali, non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi, per assicurare pienezza e continuità all’azione amministrativa. Ogni nuova iniziativa in merito dovrà essere preventivamente sottoposta all’assenso del presidente del consiglio al fine di assicurare uniformità di comportamenti. Ciascuno ministro dovrà curare che enti, aziende e società dipendenti, vigilati o direttamente controllati, si attengano agli anzidetti criteri anche per quanto riguarda le procedure. Il ministero dell’economia e delle finanze eserciterà i diritti di azionista nelle società partecipate, previo assenso del presidente del Consiglio. Resta salva l’autonomia di soggetti disciplinati da statuti o regole privatistiche che li sottraggano a direttive o a indirizzi di governo.

5 Relazioni internazionali: le missioni all’estero dei componenti del governo saranno subordinate ad autorizzazione della presidenza del consiglio. E’ garantita la partecipazione italiana, anche a livello governativo, alle riunioni per Commissioni a livello tecnico e preparatorie di riunioni obbligatorie, nonché alle riunioni a livello ministeriale e ai vertici, previsti in sede di Unione europea e di organizzazioni internazionali incluse Onu, Nato, Ocse, Ince, di Consiglio di Europa e di G7 e G20. Saranno subordinate all’autorizzazione della Presidenza del Consiglio le missioni internazionali finalizzate a negoziati o alla firma di accordi internazionali anche correlati alla situazione di crisi internazionale e alle sue conseguenze.

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6 Lavori parlamentari: dovrà essere assicurata la partecipazione di rappresentanti di governo, in Assemblea e nelle Commissioni, per l’esame di disegni di legge di conversione di decreti legge e nelle altre occasioni in cui sarà richiesto dalle Camere. Le posizioni del governo saranno preventivamente concordate con il ministero per i Rapporti con il Parlamento. Firmato, Il presidente del Consigli dei Ministri

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