Le reazioni italiane alla figuraccia di Salvini: "Faccia politica, non queste pagliacciate"
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Le reazioni italiane alla figuraccia di Salvini: "Faccia politica, non queste pagliacciate"

Le reazioni della politica italiana alla figuraccia di Salvini in Polonia, dove il sindaco di Przemys (di destra e nazionalista: altro che ‘polemiche della sinistra’) ha tirato fuori la maglietta che Salvini indossava a Mosca

Le reazioni italiane alla figuraccia di Salvini: "Faccia politica, non queste pagliacciate"
Salvini e il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun
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8 Marzo 2022 - 18.30


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La pessima figura che Salvini ha fatto in Polonia, dove il sindaco di Przemys (di destra e nazionalista: altro che ‘polemiche della sinistra’) ha tirato fuori la maglietta che Salvini indossava a Mosca, con stampata la faccia di Putin, e ha dichiarato che non avrebbe ricevuto il leader leghista, perché non ha ancora condannato il Presidente russo. 

Questa gogna mondiale viene così commentata in Italia: il senatore del Pd Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche europee a Palazzo Madama: “Anche per portare aiuti e messaggi di pace bisogna avere una certa dose di credibilità e non si riconquista con un viaggio al confine tra Polonia e Ucraina. Salvini decida e dica chiaramente da che parte sta e segua l`invito del sindaco di Przemysl a condannare Putin, senza appelli”.

“Ho detto a Salvini in tutti i modi che in questa fase serve la politica, non le pagliacciate. Questo sindaco polacco glielo ha spiegato in modo ancora più chiaro. Meglio se Salvini torna a casa prima possibile, meglio per lui dico”. Così il leader Iv, Matteo Renzi su Facebook.

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“’Venga con me al confine a condannare Putin’. In Polonia se lo ricordano Salvini nella Piazza Rossa di Mosca con la maglietta inneggiante il presidente russo. Oggi indossa la felpa del pacifista e dell’atlantista, ma i cittadini di Przemysl e il suo sindaco non hanno la memoria corta”. Così su un tweet il Presidente di Italia Viva, Ettore Rosato

“Salvini si trova in Polonia per portare ‘aiuti e pace’. Si reca dal sindaco della cittadina di Przemysl, in questi giorni meta di migliaia di profughi ucraini. Il sindaco decide di non riceverlo, viste le sue ben note simpatie per Putin, e gli chiede esplicitamente parole di condanna per il suo vecchio idolo. Salvini svicola e il tutto finisce in contestazione. C`è una guerra in corso, migliaia di profughi e tanto dolore. Della passerella di un politico italiano, che raggiunge i luoghi della disperazione solo per far dimenticare le posizioni assunte nel recentissimo passato, non avevamo francamente bisogno”. Così il senatore di LeU Francesco Laforgia. 

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