Calenda al Pd sulle suppletive: "Basta accanimento terapeutico con M5s"
Top

Calenda al Pd sulle suppletive: "Basta accanimento terapeutico con M5s"

Il leader di Azione polemico: "Inutile che si continui a parlare di campo largo, la verità è che oggi Letta parla più con Giorgia Meloni che con noi"

Calenda al Pd sulle suppletive: "Basta accanimento terapeutico con M5s"
Carlo Calenda
Preroll

globalist Modifica articolo

10 Dicembre 2021 - 17.45


ATF

Ma che vuole Carlo Calenda? Vuole il potere di interdizione e, soprattutto, il potere di bloccare un processo di campo progressista per trasformarlo in una alleanza che guardi più a Berlusconi che a sinistra.

Quindi il problema non è il singolo collegio ma è la prospettiva politica con la quale si guarda alle prossime elezioni.

Sulle suppletive di Roma “cerchiamo di non spaccarci un’altra volta”. E’ il messaggio che Carlo Calenda, leader di Azione, spedisce al segretario del Pd, Enrico Letta, parlando a margine di un’iniziativa a Bologna.

“Non lo so che vogliono fare, ma il punto è molto semplice: a Roma in quel collegio noi abbiamo preso il 32%, hanno provato a candidare un M5s che ha preso il 5,3%. Quello che abbiamo detto a Enrico Letta è: discutiamone”, afferma l’europarlamentare.

 “Noi non abbiamo problemi, neanche quello di esprimerlo noi il candidato- continua Calenda- purché sia qualcuno che rappresenti quel territorio e non vada contro quello che hanno espresso gli elettori. Dopodiché, dopo il pasticcio di Giuseppe Conte, io non sono riuscito a sentire nessuno del Pd”.

Allora, manda a dire Calenda, “è inutile che si continui a parlare di campo largo, la verità è che oggi Letta parla più con Giorgia Meloni che con noi, mi fa piacere per lui e lo trovo anche positivo, non ho preclusioni, però se vuole fare un campo largo deve parlare. Perché il campo largo attraverso il pensiero, telepatico, non si riesce a fare: necessita dell’utilizzo della parola”. 

Di conseguenza, “quello che dico a Letta è: per cortesia fatevi un’idea, non decidiamo cose francamente poco credibili come ‘lo deciderà il Pd romano’, cerchiamo di non spaccarci un’altra volta perché il centrodestra sarà unito”, avverte l’ex ministro. Intanto “c’è la candidatura della ministra Elena Bonetti che è di grande qualità, ci sono altri nomi del Pd che sono di grande qualità- afferma Calenda- e noi abbiamo pronta la candidatura di una consigliera regionale, Valentina Grippo, per la quale stiamo raccogliendo le firme e che è una persona che si è occupata di disabilità”.

Quelli citati “sono tutti ottimi candidati, noi non abbiamo preclusioni ma bisogna sentirsi e decidere insieme, altrimenti- mette in chiaro il leader di Azione- questo procedimento delle suppletive di Roma centro chiarisce una cosa: che non c’è nessun campo largo e che il Pd ha un solo punto di riferimento, una stella polare, che è il M5s”. 

Alle ultime elezioni, però, “tutti i voti delle liste del M5s in Italia hanno preso meno della nostra lista a Roma, quindi è veramente un accanimento terapeutico. Consiglierei a Letta – conclude Calenda- di prendere consapevolezza di questo e invece di ripetere ossessivamente ‘campo largo’ di lavorare per costruirlo, perché non si costruisce da solo”.

Native

Articoli correlati