Renzi se la prende con tutti ma soprattutto con il Pd e il nuovo 'nemico' Bersani
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Renzi se la prende con tutti ma soprattutto con il Pd e il nuovo 'nemico' Bersani

Alla Leopolda il leader di Italia Viva parla come se fosse in grado di dare ultimatum a destra e a sinistra. E parla di elezioni anticipate dando preventivamente la colpa agli altri

Renzi se la prende con tutti ma soprattutto con il Pd e il nuovo 'nemico' Bersani
Matteo Renzi
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21 Novembre 2021 - 14.31


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A pensar male si fa peccato ma… il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha parlato di elezioni anticipate dando l’eventuale colpa ad altri.
Ma, come la storia del Ddl Zan insegna, poi quando c’è una votazione decisiva lui va a curare i suoi affari privati in Arabia Saudita, nel segreto dell’urna accade quello che i renziani avevano detto ma la colpa non è loro ma, semmai, di franchi tiratori di altri partiti.
Tradotto: Renzi si sta preparando alle elezioni e si capiscono le sue manovre per destabilizzare Draghi per condizionale la scelta del prossimo inquilino del Quirinale e di cominciare il giochino del guardare a destra e a Berlusconi e attaccare Pd e M5s.


E che ha detto l’ex rottamatore? “Lo dico senza giri di parole. Penso che nel 2022 si andrà a votare anche se la priorità è il Pnrr”.
Matteo Renzi, alla Leopolda ha attaccato tutto e tutto o quali; “Letta, Salvini, Conte e Meloni. Perché ho l’impressione che Pd, Lega, M5S e FdI vogliano le urne, per portare in Parlamento prima possibile i propri gruppi di riferimento: un dato di fatto oggettivo”.

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In realtà le manovre sono le due anche se non è chiaro chi si prenda Renzi, la cui inaffidabilità politica (se vista con gli occhi dei potenziali alleati) è a prova di bomba.


 Cercherà un grande centro? Ci prova: “Il centro è lo spazio decisivo in cui si va a prendere il consenso e vincere: qui si vincono le elezioni non solo in Italia, ma anche in Europa come Olaf Scholz che ha vinto andandosi a prendere lo spazio politico di Angela Merkel e abbandonando la sinistra della Linke”.
Ma c’è anche  Emmanuel Macron: «Ci ho discusso più volte su questo fronte, perché io a differenza del presidente francese non avevo capito dove si sarebbe diretta l’Europa”.

Ma potevano mancare gli attacchi al Pd? “Il Pd si è fatto ubriacare dal beppegrillismo di ritorno, noi siamo coerenti — dice Renzi —. Se Salvini e Meloni faranno l’asse di destra e il Pd, rinnegando le battaglie che abbiamo fatto insieme, sceglie di allearsi con il M5s è naturale che alle elezioni di giugno dovremmo occupare quello spazio politico della Leopolda, noi siamo quelli che sono sempre rimasti là”.

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Nel frattempo “Penso che ci sia da concentrarsi sull’elezione del presidente della Repubblica. Sono fiero e orgoglioso di aver concorso all’elezione di Sergio Mattarella: a lui va il nostro grazie mentre c’era qualcuno che voleva processarlo per alto tradimento”.

Poi un attacco a Bersani, ultimamente diventato bersaglio di strali e allusioni: “Quando si arriva all’elezione del presidente della Repubblica se si vogliono fare le cose perbene e se si ha capacità di tattica parlamentare non bisogna fare quello che ha fatto Bersani che ha bruciato due candidati e ha dato la colpa ai 101, chiamando i 101 alla responsabilità e non alla sua incapacità di fare politica e di gestire il Parlamento. Io sono per la competenza e non per le chiacchiere”.


E infine: sul ddl Zan si è “consumato il simbolo di una sinistra che sta dalla parte del bla bla bla e non dei valori». “La politica — conclude il leader di Iv — è portare le leggi in Gazzetta Ufficiale, non portare gli striscioni nei cortei. La Leopolda è un vivaio dove nascono le idee che cambiano il Paese. Come quella sulle unioni civili. “Tenetevi i vostri post su instagram, inseguite gli influencer, ma questa non è la politica e un giorno spiegateci come avete fatto a passare dai quaderni dal carcere a Casalino”.

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Ma prima dovranno spiegare come in precedenza erano passati da Gramsci a Matteo Renzi, o no?

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