Il vignettista Staino: "Per il Pd il problema non è Salvini ma certa magistratura ..."
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Il vignettista Staino: "Per il Pd il problema non è Salvini ma certa magistratura ..."

Le sue parole: "La sinistra in Italia è sempre stata attenta a compiacere la magistratura". Poi attacca Lotti

Sergio Staino
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7 Luglio 2021 - 10.39


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Sergio Staino spara a zero contro il Pd e la sinistra che tanto ama e difende, intervenendo in tema magistratura.

“Quello che il Pd non capisce è che il problema non è Salvini, ma una parte della magistratura che dal ’92, grazie anche a noi, noi della sinistra intendo, si crede onnipotente e unica tenutaria del potere di vita e morte sulle persone”, parola di Sergio Staino.

Mentre il Partito democratico non firmerà i referendum sulla giustizia, i sei quesiti voluti dai Radicali e dalla Lega, il vignettista presenzierà ai banchetti.

Poi spiega:  “La sinistra in Italia è sempre stata attenta a compiacere la magistratura, ma ci sono certi magistrati, gli amici di Travaglio per intenderci, che sono veramente fuori della grazia di Dio dal punto di vista della giustizia. Partono sempre dal presupposto che ognuno è colpevole fino a prova contraria”.

Staino è un sostenitore della separazione delle carriere tra giudice e pm perché, dice, si può anche ammettere che un pubblico ministero parta dall’idea che chiunque possa essere colpevole, ma il giudice deve partire dal pensiero opposto.

Leggi anche:  Bari, Bersani (Pd): "Che finisca bene quello che è iniziato male, si rischia di incrinare gli elettorati"

Non risparmia critiche al Pd, con particolare riferimento a Luca Lotti. A chi gli chiede se la magistratura condiziona la vita politica del Paese risponde:

“La condiziona ancora oggi. Io nel mio partito ho un signore che è Luca Lotti che trattava con i giudici le nomine della magistratura. E non è mai stato espulso, si è solo autosospeso in attesa di giudizio! Ma quale giudizio? Io non ne ho bisogno, quello che ha fatto è deontologicamente contrario alla mia idea di giustizia e anche di sinistra. Eppure mi sembra che ancora adesso in Toscana non si muova foglia che Lotti non voglia”.

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