Conte va alle Camere: verso l’addio a Renzi, arrivano i ‘costruttori’
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Conte va alle Camere: verso l’addio a Renzi, arrivano i ‘costruttori’

L'intenzione del premiern è abbastanza chiara, ossia quella di isolare Renzi e far fare al leader di Italia Viva la stessa 'fine' che fece Salvini l'estate del Papeete

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14 Gennaio 2021 - 08.21


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I giochi si stanno concludendo e il premier Conte ha espresso la sua intenzione di andare al più presto in Parlamento per quello che definisce ‘l’indispensabile chiarimento politico’ sulla crisi innescata da Italia Viva. L’intenzione del premiern è abbastanza chiara, ossia quella di isolare Renzi e far fare al leader di Italia Viva la stessa ‘fine’ che fece Salvini l’estate del Papeete, quando aprì la crisi nella speranza di dare la spallata a Conte. Un tentativo fallito che ora il Prewmier spera di ripetere. 
Nel frattempo gli altri membri del Governo fanno quadrato intorno all’esecutivo: il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato: “Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l’Italia anche davanti alla comunità internazionale”.
“Il mio appello” continua Di Maio, “si rivolge dunque a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via. Guardiamoci intorno e troveremo un Paese che chiede di essere ascoltato. Non possiamo permetterci di ignorarlo”.  
E i ‘costruttori’ arrivano. “Chi ha maggiori responsabilità è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti e tenendo fermo il richiamo del Presidente della Repubblica. Noi siamo tra i costruttori”, annunciano in una nota il segretario del Psi Enzo Maraio e il Senatore Riccardo Nencini che aggiungono: “Avessimo un centro destra a trazione berlusconiana, l’ideale sarebbe un esecutivo di rinascita da oggi a fine legislatura. Gettare le fondamenta della nuova Italia, come avvenne tra il 1944 e il 1947, per affidarsi poi alla sfida elettorale. Non è così, non con Salvini e Meloni che inneggiano a Trump e ritengono l’Europa un pericoloso accidente”.

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