De Falco: "Salvini che salva vite è la balla dell'anno, giusto che sia processato"
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De Falco: "Salvini che salva vite è la balla dell'anno, giusto che sia processato"

L'ex comandante e ora senatore del gruppo misto conferma le affermazioni del capo della Lega al processo per nave Gregoretti

Il senatore Gregorio De Falco
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12 Dicembre 2020 - 16.10


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Il senatore Gregorio De Falco non usa mezzi termini per criticare Matteo Salvini, oggi a Catania per l’udienza del caso Gregoretti.

L’ex pentastellato è convinto che il leader della Lega abbia voluto solo farsi della propaganda e, quindi “merita di essere processato”.

”Salvini ha detto che ‘va a processo per aver salvato vite umane’. Questa è la balla più grossa dell’anno! Ma che vite avrebbe salvato? Non ne ha salvata proprio nessuna, se mai ha usato e strumentalizzato tante persone solo per crearsi un palcoscenico dove fare la sua propaganda sulla pelle degli altri. Mi risulta che la gente stia ancora morendo in quelle acque…”.
”La verità –dice- l’ex capitano di fregata che coordinò i soccorsi per il naufragio della Costa Concordia- è che Salvini va a processo, perché  ha inferto inutili sofferenze a centinaia di naufraghi in condizioni drammatiche che ha usato per farsi propaganda. E’ giusto che sia processato”.

”Ho notato -sottolinea- che a Salvini questo palcoscenico giudiziario non piace affatto, perché  non può infierire su nessuno e poi ha paura, è preoccupato. E quindi, ha cambiato di nuovo personaggio, diventando low profile, salvatore delle vite umane: la balla, ripeto, più grossa dell’anno… Le azioni scellerate per cui rischia di essere condannato sono state un’inutile persecuzione di persone in condizioni tragiche che già erano in Italia perché  a bordo di una nave militare italiana. Quindi, non capisco il suo accanimento. Insisto, non ha salvato nessuno, anzi, la sua azione politica ha fatto sì che dalle acque del Mediterraneo centrale a sud di Lampedusa sparissero tutte le navi istituzionali prima e poi quelle delle Ong”.

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”In pratica -spiega De Falco- la nave militare è già Italia, quindi, far sbarcare o meno i clandestini non avrebbe cambiato nulla. Il trattenimento a bordo contrasta anche con la legge italiana sull’immigrazione, articolo 10 ter, che impone di effettuare l’identificazione di queste persone in una struttura a terra. Il ministro dell’Interno, come il presidente del Consiglio, non può modificare la legge. E loro, come tutti noi, siamo soggetti alla legge, non dobbiamo dimenticarlo mai. L’atto politico deve essere generale e astratto -avverte- e non può ledere immediatamente la sfera giuridica di persona determinata. E il trattenimento dei naufraghi a bordo di una nave militare non è certo un atto politico”. Insomma, per De Falco, il numero uno di via Bellerio si è servito di “questa vicenda solo per reclamare il suo triste palcoscenico”. Conclusione: ”Salvini sei a giudizio perché è giusto. Punto”.

 

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