Il viceministro Sileri: "Eseguiamo male i tamponi, il numero dei positivi è sottostimato"
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Il viceministro Sileri: "Eseguiamo male i tamponi, il numero dei positivi è sottostimato"

Così il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta', su Radio Cusano Campus.

Il viceministro Sileri: "Eseguiamo male i tamponi, il numero dei positivi è sottostimato"
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29 Ottobre 2020 - 14.32


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“Se i tamponi ai contatti stretti si fanno il giorno dopo che hanno avuto il contatto con un positivo quasi sicuramente daranno tutti esito negativo, perché la malattia può essere sviluppata giorni dopo. I numeri quindi possono essere alterati dal fatto che si fanno tamponi a persone a cui non serve, oppure vengono sbagliati i tempi. Ovviamente non sono alterati i numeri dei positivi, perché chi è positivo è positivo”. Così il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.

“I tamponi devono essere guidati dai medici e non sono sostitutivi della quarantena”, ammonisce Sileri. “Se sei un contatto stretto devi fare la quarantena, il tampone non serve ad evitare la quarantena, serve ad uscirne dopo 10 giorni. Poi – sottolinea – c’è il problema che si confondono i test diagnostici. Il pungidito non ha una funzione diagnostica, mostra un’infezione pregressa perché rileva gli anticorpi. Esistono invece test antigenici rapidi che hanno meno affidabilità dei tamponi, ma che sono utili per fare screening su larga scala”.

Quanto al ” Dpcm è proporzionato ai numeri attuali, mira all’attenuazione della circolazione del virus. Questo significa far stabilizzare la curva o comunque fare in modo che cresca molto più lentamente, per non sovraccaricare le nostre strutture sanitarie. Se i numeri dovessero invece salire velocemente ci saranno misure più restrittive, che non significa lockdown generalizzato”.

Sileri, riguardo ai lockdown ‘locali’, spiega che saranno necessari “nelle aree dove la situazione è più complicata di altre per quanto riguarda il sovraccarico degli ospedali” e si tratterà di “lockdown mirati, più o meno circoscritti a seconda di quanto il virus corre e di quanto il sistema è fragile”. “Vanno poi individuate – sottolinea il viceministro – le fragilità sul territorio: tutelare gli anziani, individuare luoghi per l’isolamento dei positivi, fare test nelle Rsa. Se si stabilizzano i numeri, il sistema sanitario reggerà e non ci saranno ulteriori misure restrittive”.

 

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