Locatelli: "Bene la chiusura delle discoteche ma il 25-40% dei contagi sono di rientro dall'estero"
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Locatelli: "Bene la chiusura delle discoteche ma il 25-40% dei contagi sono di rientro dall'estero"

Le parole del presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, in un’intervista al Corriere della Sera.

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17 Agosto 2020 - 08.12


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“O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche”: ad affermarlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha escluso però un’emergenza paragonabile a quella della fase uno anche perchè i contagiati vengono diagnosticàti precocemente per cui si prevengono le forme gravi”. 

Locatelli ha ammesso che la chiusura delle discoteche “avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante”. “Nessuno è immune. Il rischio per i giovani di infettarsi è simile a quello di chiunque altro”, ha insistito.

“Riapriremo le scuole a ogni costo. I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia”, ha assicurato Locatelli. “L’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l’economia del turismo e per consentire agli italiani di godersi le vacanze in località montane e marittime, evitando l’estero. Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto in caso di impossibilià a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti”.

“Per valutare l’andamento dell’epidemia dobbiamo avere una visione generale”, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità, “se il numero dei contagiati salisse in modo importante ci sarebbe per forza un carico maggiore per le strutture sanitarie. Essere messi meglio di Francia e Spagna non esclude il timore di una crescita esponenziale della curva nelle prossime due settimane. Ma non siamo alla seconda ondata”.

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