Mobilità solo tra Regioni con lo stesso livello di contagio? Il governo smentisce
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Mobilità solo tra Regioni con lo stesso livello di contagio? Il governo smentisce

"Se si resta nel basso rischio, sarà possibile la mobilità interregionale. In caso contrario non si apre", spiega il ministro Boccia, sottolineando che il controllo dei dati sarà costante e in tempo reale

Francesco Boccia
Francesco Boccia
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22 Maggio 2020 - 20.05


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La Fase 2 è entrata nel vivo ma resta ancora l’incognita della libertà di movimento all’interno dei confini nazionali. Gli spostamenti tra una Regione e l’altra, infatti, non sono ancora consentiti (se non per motivi di lavoro, urgenza, necessità) e su questo fronte la data indicata per una possibile svolta è quella del 3 giugno. Fonti del ministero della Salute hanno definito infondate le indiscrezioni sulla possibilità di permettere lo spostamento solo tra Regioni con pari livello di contagio.

Si deciderà sui dati di fine maggioLe stesse fonti, infatti, hanno spiegato che le decisioni sulle aperture dei confini tra Regioni verranno prese sulla base dei dati epidemiologici di fine mese, che daranno un primo report sulla fase che si è aperta dal 18 maggio.

 

Boccia: “Monitoraggio costante dei dati”“Sulla raccolta dei dati del monitoraggio, i tempi di reazione delle strutture territoriali devono migliorare e devono essere potenziati”, ha detto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, alla trasmissione tv “Sono le venti”. “Se da una settimana all’altra i dati delle Regioni cambiano o diminuiscono interverremo in tempo reale”, ha aggiunto.

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“Se una Regione entra nella sfera alto rischio, non si apre”Sulle ripartenze e sulle riaperture, dunque, “non è tutto scontato, perché i dati di oggi sono confortanti, ma dobbiamo dire grazie agli italiani perché questo è il risultato del lockdown. Dalla prossima settimana, però, avremo i primi dati degli effetti oggettivi dei comportamenti delle riaperture e lì faremo i conti con la nuova convivenza. Se i dati dovessero variare, se una regione entra nella sfera di alto rischio – ha affermato Boccia –  non si apre, è evidente. Se si resta dentro il basso rischio sarà possibile la mobilità interregionale. I controlli sui dati saranno quotidiani”.

 

Iss: “Non si deciderà in base all’Rt” Per il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro la questione della mobilità tra le Regioni “va affrontata con un numero di nuovi casi ancora più ridotto rispetto a quello che abbiamo”, ha detto. Ma sulla base di quali criteri? “L’indice Rt cambia su base settimanale e lo escluderei come criterio per gli spostamenti. Ma sono importanti anche le modalità di movimento, cioè – ha sottolineato – il come ci si sposta”.

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Le esigenze “turistiche” Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha ribadito che non verranno aperte le aree con rischio alto. Il governatore della Liguria Giovanni Toti è uno dei principali fautori della libertà di movimento per dare una chance a economia e turismo. Proprio la stagione estiva alle porte rende necessario fare chiarezza sugli eventuali movimenti consentiti. Il premier Giuseppe Conte ha invitato gli italiani a fare le vacanze in Italia: ma potranno davvero farlo? 

 

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