Trivelle, Rossi contro la ditta voterà Sì: le concessioni a vita sono sbagliate
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Trivelle, Rossi contro la ditta voterà Sì: le concessioni a vita sono sbagliate

Il presidente Pd della Toscana: mi turerò il naso. Bisogna tutelare interessi nazionali e posti di lavoro, ma non assegnando concessioni sine die.

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4 Aprile 2016 - 10.38


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Dopo lo scandalo politico sul pertolio lucano, il referendum trivelle entra nell’occhio del ciclone, ed è [url”caos nel Pd”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=86510&typeb=0&pd-scoppia-il-caso-trivelle-si-litiga-sul-referendum[/url]. “Le trivelle? Voterò Sì, turandomi il naso”. Il governatore della Toscana Enrico Rossi non ha dubbi: “Bisogna tutelare sia gli interessi nazionali, che i posti di lavoro. Ma questo non si può fare assegnando concessioni sine die”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Toscana, lui che già in passato si era mostrato un anti-renziano soft, con tanto di ipotesi di candidatura per diventare il prossimo segretario Pd.

“Non sono un ambientalista fondamentalista, come tanti che assolutizzano e dicono un secco no alle trivelle. La mia è una scelta minoritaria, ma non polemica. Io non lancio invettive”. “Per me Renzi va rafforzato, non indebolito”, sottolinea. “Non condividevo lo strumento del referendum, perché ha innescato uno scontro tra opposte fazioni. Però, nel merito, penso che l’idea di una concessione perenne sia contraria ad alcune regole europee sulla libera concorrenza. Non può bastare un rigo per prorogare le concessioni fino a esaurimento dei giacimenti. Lo sa che qui abbiamo un contenzioso da oltre 250 anni?”. Non su gas e trivelle ma “sul marmo di Carrara. Il privilegio assegnato ai cavatori nel 1751 dalla principessa Maria Teresa Cybo Malaspina ha innescato un contenzioso che ci ha portato, con il governo, fino alla Corte costituzionale. Io penso che, se le condizioni cambiano, deve esserci la possibilità di ridiscutere le scelte”. “Per me sarebbe meglio valutare caso per caso, studiando nuove procedure, coinvolgendo i cittadini e magari rilasciando le concessioni tramite aste, che consentano al migliore offerente di fare gli interessi dell’ambiente e quelli del territorio”. Il premier Renzi “ideologizza molto”, afferma Rossi. “Il governo farebbe bene ad approntare un piano energetico nazionale, di cui ancora non si è vista traccia”.

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