Alfano: abbiamo espulso il padre del ragazzo che disse 'viva l'Isis'
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Alfano: abbiamo espulso il padre del ragazzo che disse 'viva l'Isis'

Il ministro ha spiegato che l'espulso è un profondo conoscitore del jihadismo e un rigoroso osservante dei rigidi dettami della dottrina, con forti pulsioni di radicalizzazione.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano
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13 Gennaio 2016 - 15.30


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Il ministro Alfano ha spiegato i motivi della prima espulsione del 2016: “Ho deciso l’espulsione a seguito di alcuni elementi raccolti grazie all’importante lavoro dal Ros per il contrasto del terrorismo di matrice jihadista.

Il macedone, in Italia dal 1998, impiegato regolarmente in una ditta, aveva contatti, sin dal 2014, con alcune persone, di origine balcanica, accomunate da un credo radicale islamista, con posizioni oltranziste ed ideologie di stampo wahabita, fortemente ostili rispetto agli usi e ai costumi occidentali”.

“Secondo quanto raccolto – ha proseguito il ministro – l’espulso era un profondo conoscitore del jihadismo e un rigoroso osservante dei rigidi dettami della dottrina salafita, con forti pulsioni di radicalizzazione che lo avevano spinto a un progressivo cambiamento in chiave antioccidentale delle abitudini, anche a livello estetico. Per noi, infatti, è stato molto indicativo il suo rifiuto, dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi, di aderire a un comunicato di solidarietà alla Francia e contro l’Islamic State, promosso da alcune associazioni islamiche”.

L’espulso è il padre del ragazzo che, nel novembre scorso, in classe, durante una lezione, aveva manifestato approvazione per gli attentati terroristici di Parigi con la frase: “hanno fatto bene… adesso andiamo a Roma e ammazziamo il Papa… viva l’Isis.

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