Lega, Salvini rottama Berlusconi. E il prossimo è Renzi
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Lega, Salvini rottama Berlusconi. E il prossimo è Renzi

Il leader del Carroccio continua la sua corsa e non risparmia nessuno: dopo Tosi e Berlusconi, il prossimo nel mirino è il presidente del Consiglio

Lega, Salvini rottama Berlusconi. E il prossimo è Renzi
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13 Marzo 2015 - 22.27


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Matteo Salvini tira dritto e non fa prigionieri. Ne sa qualcosa Flavio Tosi, che sta per annunciare la sua candidatura in Veneto, e ne sa qualcosa anche il premier Renzi a cui il leader della Lega ha indirizzato
un avviso di sfratto ad horas. Ma la gittata è anche più lunga e l’obiettivo torna ad essere quello della leadership del centrodestra, ‘rottamando’ di fatto un ‘redivivo’ Silvio Berlusconi. “Bisogna guardare avanti – scandisce a ‘La Zanzara’ su Radio 24 – e avere Berlusconi leader del centrodestra sarebbe come tornare indietro”, chiude ogni discorso. Poi, dopo un paio di colpi messi a segno anche sul mondo del calcio (Inzaghi, Balotelli e Muntari), torna a guardare alle beghe interne della Lega e a Flavio Tosi e ai parlamentari che decideranno di seguirlo fuori dalla Lega, rivolge un solo e sbrigativo pensiero: “Auguri”.

Qualsiasi strada prendano. Salvini, insomma, mostra sostanziale indifferenza verso il sindaco di Verona – ma “senza rancore” – al termine del primo Consiglio federale riunito, dopo la clamorosa rottura di martedì, per discutere le iniziative in vista delle Regionali. Tosi non è più nella Lega, e sabato riunirà i suoi sostenitori proprio a Verona per spiegare come e perchè si candiderà alle Regionali in Veneto, anticipando che comunque andrà “da solo”. Salvini, il segretario accusato dall’avversario di velleità da “dittatore”, mostra di non curarsene più di tanto. E spinge, anzi, i suoi a concentrarsi su un bersaglio classico: il premier Matteo Renzi e i candidati del Pd, perché “se vinceremo in qualunque Regione super-rossa, come la Liguria e la Toscana, qualcuno a Palazzo Chigi se ne dovrà andare”.

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Ancora una volta prematuro, per Salvini, chiarire con che alleanze voglia andare allo scontro elettorale. Unica certezza, l’appoggio di FI in Veneto, che resta lo snodo cruciale del suo progetto di leadership: il risultato di Luca Zaia, il governatore leghista in cerca di riconferma, sarà un giudizio anche sulle strategie di Salvini. “Se Tosi si candida? Gli facciamo gli auguri ma poi – la secca considerazione del segretario in conferenza stampa – sceglieranno i veneti fra i due competitori, che sono Zaia e la Moretti”. Non altri, perchè “tutti i sondaggi dicono che Zaia è davanti, e nella peggiore delle ipotesi, se si dovessero candidare tutti quelli che appaiono sui giornali, è avanti di 8 punti”.

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