Nel giorno di Mandela, la partenza di Renzi
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Nel giorno di Mandela, la partenza di Renzi

Il neosegretario democratico rinnova totalmente la calsse dirigente del partito, come il Paese chideva da tempo. Un'indicazione di come sarà da oggi in poi il Pd di Renzi.

Nel giorno di Mandela, la partenza di Renzi
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10 Dicembre 2013 - 11.22


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di Nuccio Fava

In coincidenza con l’omaggio che tutto il mondo rende a Mandela nello stadio dei mondiali di calcio, il nuovo segretario del Pd avvia la sua avventura da leader. Una coincidenza significativa che può costituire il migliore viatico per una impresa importante, non solo per il ruolo del maggiore partito del centro sinistra, ma per tutto il nostro sistema politico.

Durante il lungo percorso delle primarie Renzi non si è risparmiato nell’esprimere con forza il bisogno di cambiamento profondo a partire da una riduzione dei costi della politica, del numero dei parlamentari (superamento del Senato, fotocopia della Camera) e un rinnovamento generale dei gruppi dirigenti del partito e delle vecchie correnti.

Il sindaco di Firenze ha tenuto fede alla sua impostazione dando vita ad una segreteria di 7 donne e 5 uomini, tutti giovani e non nuovi all’esperienza cultural politica della sinistra con una età media di 35 anni e ancora sconosciuti al grande pubblico e agli stessi giornalisti. Un’indicazione di metodo e di sostanza destinata a caratterizzare ed incidere sul nuovo corso del Pd.

Si tratta di un vero ricambio e rinnovamento di classe dirigente come il Paese chiedeva prepotentemente da tempo e che la notevole affluenza alle primarie ha testimoniato. Una chiarificazione non meno rilevante è stata espressa da Renzi sui rapporti col governo: nessuna tentazione di mettere in crisi Enrico Letta ma l’urgenza di nuove politiche per l’economia e il fisco, soprattutto un piano straordinario per l’occupazione.

Sul rilancio programmatico e un nuovo passo del governo è lo stesso Enrico Letta ad essere interessato a marcare in questa direzione le sue scelte. Dovremmo averne elementi certi nell’intervento del presidente del Consiglio in Parlamento subito dopo il ritorno dalle onoranze funebri per Mandela.

L’incontro di ieri tra Renzi e Letta, documentato da una foto messa in rete da palazzo Chigi, mostra i due in atteggiamento rilassato e disteso desiderosi di collaborare nell’interesse del Paese. Le difficoltà sono enormi e ben presenti a tutti. Le prossime settimane, a cominciare dall’urgenza di una nuova legge elettorale, ci diranno se il nuovo corso aperto da Renzi si tradurrà presto e concretamente in sviluppi positivi.

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