M5s, resa dei conti sull'immigrazione
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M5s, resa dei conti sull'immigrazione

Caos tra i grillini dopo la presentazione di un emendamento per l'abolizione del reato di clandestinità e la dura presa di distanze di Grillo e Casaleggio.

M5s, resa dei conti sull'immigrazione
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10 Ottobre 2013 - 18.39


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Un Movimento solo allo sbando. Anzi no. La battaglia politica che ruota intorno al reato d’immigrazione clandestina sta mettendo a nudo tutte le magagne, i difetti, l’inesperienza dei grillini, e soprattutto serve a Grillo e Casaleggio per ribadire chi è che comanda nel M5s.

La nuova pietra dello scandalo è l’emendamento (a firma Buccarella e Cioffi) che elimina il reato d’immigrazione clandestina presentato ieri dal M5s, approvato alla Commissione del Senato col sostegno del Pd. Cui ha fatto seguito, prima il plauso dell’ex comico e poi la fatwa sempre del suddetto, apparsa in tempi da record sul suo blog perché il tema “non faceva parte del programma”.

Sconfessione che invece di ricompattare il Movimento, come più o meno è sempre accaduto almeno sino a oggi, ha dato il via a uno scomposto tutti contro tutti. Con un rincorrersi di smentite e contro smentite, attestati di stima, solidarietà, tentativi più o meno riusciti di riportare la calma, in un crescendo di confusione che in una formazione politica con ambizioni di governo non dovrebbe trasparire. Almeno non così platealmente.

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“Al 99,99% siamo d’accordo. Questa volta abbiamo divergenze di idee”. Il senatore Cioffi, risponde così a proposito della presa di posizione di Grillo e Casaleggio sull’immigrazione clandestina. A chi gli chiede se rifirmerebbe l’emendamento, risponde: “Razionalmente lo ripresenterei cento volte, ma in considerazione del fatto di come tocca la pancia della gente ci penserei centomila volte”.

“Il Movimento 5 Stelle è talmente democratico, che persino Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio possono esprimere la propria opinione con un post sul blog. Uno vale uno” scrive su facebook la senatrice Elena Fattori.
“Calma e sangue freddo anche perché le polemiche di oggi stanno nascondendo la verità sulla legge truffa che si sta discutendo in Parlamento: quella dei rimborsi elettorali” rivela sempre su Facebook, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. “Quanto all’emendamento sul reato di clandestinità – spiega – c’è da dire che riguarda una legge delega al governo che per ora è in commissione al Senato, dovrà andare ancora in aula al Senato, poi tornare alla Camera in commissione, poi andare in aula alla Camera, poi se approvata, darà diversi mesi di tempo al governo per fare un decreto legislativo sulla materia”.

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“Ma quale strappo. Noi vogliamo parlarci con Beppe”, ora “a maggiore ragione” esclama quasi stupito il senatore Louis Alberto Orellana.

“Il post di Grillo-Casaleggio? È un autogol” osserva invece il deputato Giorgio Sorial. “Il post – aggiunge – fa un favore al Pd che non ha mai concluso niente da questo punto di vista e ha aspettato che il Movimento presentasse un emendamento per votarlo”. Nel merito della questione, Sorial sottolinea che “il reato di immigrazione clandestina lede i diritti civili. Però non è l’unico problema dal punto di vista dell’immigrazione in Italia. Abbiamo dei grossi gap anche da un punto di vista burocratico, ad esempio nel rilascio del permesso di soggiorno e della cittadinanza. Senza dimenticare che bisogna considerare il quadro europeo”. In ogni caso, conclude il deputato 5 stelle, “non basta un emendamento in una legge delega ma serve un pacchetto completo condiviso con i cittadini”. Secondo Sorial, infine, qualunque sia la decisione presa, deve essere condivisa dalla Rete.

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A proposito della Rete e delle dinamiche interne al M5s, in Senato più di una fonte ricorda che i due senatori, Cioffi e Buccarella, avevano parlato della presentazione dell’emendamento all’assemblea del gruppo. “C’è un verbale della seduta che lo dimostra”. E Beppe Grillo da sconfessore diventò sconfessato.

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