De Gregorio: vedrò Prodi dopo l'udienza preliminare
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De Gregorio: vedrò Prodi dopo l'udienza preliminare

Il senatore rende nota una lettera dell'ex premier. Il 19 luglio a Napoli l'udienza preliminare sulla vicenda della compravendita dei voti fra il 2006 e il 2008.

De Gregorio: vedrò Prodi dopo l'udienza preliminare
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15 Luglio 2013 - 12.07


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“Il presidente Romano Prodi, con una missiva, mi assicura di aver superato il risentimento ed il rancore per lo stalking operato ai suoi danni dal sottoscritto e dal mio ispiratore, Silvio Berlusconi”. L’ex berluscones Sergio De Gregorio ha reso noto il testo di una lettera ricevuta dall’ex premier e ha anticipato intanto che “subito dopo l’udienza preliminare del 19 luglio prossimo, a Napoli, chiederò all’onorevole Prodi un incontro personale, per completare quell’opera di pulizia interiore che mi ha spinto ad assumere tutte le responsabilità, anche penali, dei comportamenti politici tenuti fra il 2006 ed il 2008, finalizzati a ribaltare il suo governo”.

“Da cattolico, Prodi mi ha indirizzato un segnale di riconciliazione. Farò tesoro della sua lezione di stile…”, ha promesso l’ex senatore. Prodi, nel testo diffuso da De Gregorio, spiega di aver ricevuto “non senza sorpresa” la sua lettera e rileva che “da essa ho potuto avere conferma diretta delle operazioni che erano state organizzate per mettere in crisi il mio governo”.

“Mi fa piacere – ha poi detto nella lettera l’ex premier – che mi abbia senza reticenza sottolineato la sua responsabilità e la connessa responsabilità di altri”. Prodi, sempre nel testo reso noto da De Gregorio, ha rilevato che quell’operazione Libertà segna “un episodio che trascende la mia persona e che ha prodotto un grave danno non tanto a me quanto all’Italia e alle sue istituzioni democratiche”.

“Vedo che anche lei si è reso conto della gravità della cosa e questo mi fa sperare – dice ancora – che la stessa consapevolezza possa estendersi anche agli altri protagonisti della torbida vicenda”. “Da parte mia – ha concluso Prodi – pur consapevole delle pesanti conseguenze di questi avvenimenti, non conservo nei suoi confronti alcun senso di personale ostilità e mi rallegro anzi del suo ripensamento”.

I fatti – Le carte dell’inchiesta raccontano che per cambiare schieramento e favorire la caduta del governo Prodi il senatore Sergio De Gregorio ottenne tre milioni di euro, due dei quali al nero, sia in contanti sia sotto forma di finanziamenti al suo movimento politico. Secondo l’ipotesi di accusa quei soldi provenivano direttamente dal leader del Pdl Silvio Berlusconi, intenzionato a portare avanti la cosiddetta «Operazione Libertà» che si sarebbe conclusa con la caduta della maggioranza di centrosinistra.

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