La Norimberga di Grillo e il cappio dei leghisti
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La Norimberga di Grillo e il cappio dei leghisti

Il giustizialismo leghista contro i corrotti della Prima Repubblica lo ricordiamo bene. E sappiamo pure che fine ha fatto. Chi parla di Norimberga per i partiti ha pari memoria?

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19 Aprile 2012 - 08.41


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Un ricordo importante. Il cappio esibito da un deputato leghista ai tempi del collasso della Prima Repubblica. Avevano fame di giustizia e onestà, i leghisti, e agitavano il cappio contro Roma Ladrona. Ora qualcuno parla di Norimberga per i partiti. E visto che l’elettorato a cui punta è lo stesso che presero Bossi e la Lega del cappio, un elettorato oggi “deluso” dall’apprendere che qualcuno comprava diamanti, è esagerato dire, “attenti a non ripetere la stessa storia”?

Questo non vuol dire certo che sia giusto nascondersi la deriva dei partiti: impressionante e sconvolgente come la loro cocciutaggine a non voler cambiare registro. Sembra proprio il più cupo dei possibili addii. Lo avevamo detto anche ai tempi della fine della Prima Repubblica, per ritrovarci a dire che quel che si legge oggi, da Lusi a Belsito, allora sarebbe stato impensabile. Qualcuno ricorda un figlio di un leader della Prima Repubblica paragonabile, per avventura politica e condotta, al Trota?

Ma siccome noi non siamo giacobini, siccome non crediamo nei tagliatori di teste, come ai tempi del crollo della Prima Repubblica non abbiamo creduto nei leghisti, avvertiamo il timore che questo Paese possa correre verso un’avventura che ha già conosciuto. Solo un po’ peggiore della precedente. Sarebbe il caso di cominciare a pensarci. Guarda caso il cappio è tornato di moda. In un manifesto di Forza Nuova.

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