Via le feste laiche: l'idea della P2 copiata da Berlusconi
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Via le feste laiche: l'idea della P2 copiata da Berlusconi

Nel Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli già si prevedeva l'eliminazione delle festività.

Licio Gelli
Licio Gelli
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31 Agosto 2011 - 11.01


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Siamo in pieno agosto quando esce una delle misure più contestate dalla manovra.
La proposta è quella di eliminare le feste laiche per aumentare la produttività dei lavoratori.
Resterebbero quindi Natale, Capodanno e Ferragosto; ma verrebbero “eliminate” – o spostate al venerdì o al lunedì per evitare ponti di troppo – il 25 Aprile, il 1° Maggio e il 2 giugno.

Le reazioni sono state diverse: sindacati in primis, poi gli operatori del turismo.


Strana coincidenza.
Ma nessuno notò una “strana coincidenza”, ossia che l’idea (scritta pari-pari) è contenuta nel Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, manifesto della P2, reso pubblico nel 1982.
Come potete verificare anche voi (qui il testo integrale), al titolo 3 (sezione “Programmi”), c’è un paragrafo B titolato “Provvedimenti economico-sociali”.

Andando ai punti B3 e B4 ecco cosa si legge:

B3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno, Natale, Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;

B4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività – anche per sorteggio – in tutti i periodi dell’anno, sia per annualizzare l’attività dell’industria turistica, sia per evitare la “sindrome estiva” che blocca le attività produttive.

Tessera numero 1816. Inutile ricordare che Silvio Berlusconi (numero di tessera 1816) era iscritto all’associazione segreta P2. Semplice coincidenza o nostalgia per il passato?

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