Delitto di Giulia Tramontano, udienza a porte chiuse per non mostrare le foto dell'autopsia: "L'ha colpita alle spalle"
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Delitto di Giulia Tramontano, udienza a porte chiuse per non mostrare le foto dell'autopsia: "L'ha colpita alle spalle"

Giulia Tramontano, il medico legale: «Non c'è alcun tipo di lesioni autoprodotta da Giulia, non c'è nessun tentativo di difesa, l'impressione è che lui l'abbia colpita da dietro, quando le era alle spalle». 

Delitto di Giulia Tramontano, udienza a porte chiuse per non mostrare le foto dell'autopsia: "L'ha colpita alle spalle"
Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano
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4 Aprile 2024 - 12.47


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La quinta udienza del processo per l’uccisione di Giulia Tramontano contro Alessandro Impagnatiello si tiene a porte chiuse, per non mostrare al pubblico le immagini dell’autopsia della donna uccisa con 37 coltellate la sera del 27 maggio 2023 a Senago. Solo l’imputato è stato fatto restare in aula. 

Il medico legale Andrea Gentilomo, uno degli esperti che si è occupato dell’autopsia di Giulia Tramontano, ha spiegato la sua relazione sulla possibile dinamica del delitto.

«Non c’è alcun tipo di lesioni autoprodotta da Giulia, non c’è nessun tentativo di difesa, l’impressione è che lui l’abbia colpita da dietro, quando le era alle spalle». 

La 29enne, incinta al settimo mese, è morta per emorragia e il suo corpo presenta «una serie di lesioni vascolari che hanno interessato il distretto del collo (ben 24) e toracico», sono le coltellate alla carotide sul lato destro e un’altra lesione alla vena succlavia sul lato sinistro a determinare una «rapidissima» perdita di sangue. L’esperto non può avallare l’ipotesi di difetti di coagulazione legati alla gravidanza (tesi della difesa) e sottolinea come nessuna coltellata o colpo al pancione è emerso in sede di autopsia.

Difficile stabilire l’orario della morte, date le fiamme appiccate sul cadavere. Le 37 coltellate, un «numero sicuramente elevato» sono state inferte con strumenti da cucina: «almeno un paio di coltelli sequestrati in casa sono compatibili con le ferite» spiega Gentilomo. 

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