Uccise il padre per difendere la madre, la Corte d'Assise annulla la condanna a 21 anni: appello da rifare
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Uccise il padre per difendere la madre, la Corte d'Assise annulla la condanna a 21 anni: appello da rifare

Di Martino aveva ribadito la sua versione dei fatti, spiegando di essere intervenuto quando aveva visto il padre aggredire per l'ennesima volta la madre 76enne, afferrandolo per il collo.

Uccise il padre per difendere la madre, la Corte d'Assise annulla la condanna a 21 anni: appello da rifare
Un'aula di tribunale
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31 Gennaio 2024 - 14.10


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Giuseppe di Martino è un 49enne di Silvi Marina, in provincia di Teramo, che il 13 giugno del 2019 aveva ucciso il padre che stava aggredendo – per l’ennesima volta – la madre. Di Martino era stato condannato a 25 anni in primo grado e a 21 in appello, ma la Corte d’Assise ha annullato la condanna, dichiarando fondato il ricorso. Il nuovo processo di secondo grado dovrà rideterminare la condanna per il mancato accoglimento delle attenuanti generiche.

Nell’interrogatorio davanti al gip, Di Martino aveva ribadito la sua versione dei fatti, spiegando di essere intervenuto quando aveva visto il padre aggredire per l’ennesima volta la madre 76enne, afferrandolo per il collo. Durante la lite, il padre aveva sbattuto più volte la testa sul tavolino del tinello.

Secondo la procura, invece, il 49enne avrebbe strangolato il padre: “La condotta complessivamente posta in essere dall’imputato evidenzia una incontrovertibile determinazione da parte di Giuseppe Di Martino”, si leggeva nelle motivazioni di primo grado, “seppur verosimilmente insorta o quantomeno notevolmente rafforzatasi al momento dello scontro fisico con il padre, che non lascia dubbi sulla sussistenza della volontà omicida”.

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