Addio a monsignor Luigi Bettazzi, il vescovo testimone di pace e giustizia sociale
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Addio a monsignor Luigi Bettazzi, il vescovo testimone di pace e giustizia sociale

Protagonista di lotte sociali e pacifiste, monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, è morto oggi all'età di 99 anni.

Addio a monsignor Luigi Bettazzi, il vescovo testimone di pace e giustizia sociale
Papa Francesco e monsignor Luigi Bettazzi
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16 Luglio 2023 - 11.57


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Addio ad un testimone di pace:  morto monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea. Aveva 99 anni. «Il vescovo – fanno sapere dalla diocesi – ha ricevuto l’Eucaristia, l’Unzione degli Infermi e la Benedizione Papale, con grande lucidità, rispondendo con un filo di voce alle preghiere e manifestando una sorridente riconoscenza alle persone che gli sono state accanto».

 Nato il 23 novembre del 1923 a Treviso, Luigi Bettazzi in gioventù si era trasferito a Bologna, città di provenienza della madre, dove è stato ordinato sacerdote nel 1946. Nel 1963 è stato nominato vescovo titolare di Tagaste e vescovo ausiliare di Bologna. Ha partecipato a tre sessioni del Concilio Vaticano II al termine del quale è stato ordinato vescovo di Ivrea, diocesi che ha amministrato fino al 1999.

Nel 1968 è stato nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e nel 1978 ne è diventato presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace. Autore di numerosi libri era l’ultimo vescovo italiano ancora vivente presente al Concilio Vaticano II. 

Protagonista di lotte sociali e pacifiste, monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, è morto oggi all’età di 99 anni. Il 10 agosto 1963 papa Paolo VI lo nominò vescovo titolare di Tagaste e vescovo ausiliare di Bologna. Partecipò a tre sessioni del Concilio Vaticano II citando il filosofo Antonio Rosmini, autore dell’opera Cinque Piaghe della Santa Chiesa, allora ancora all’Indice. Era l’ultimo vescovo italiano che aveva preso parte al Concilio Vaticano II. 

Al termine dei lavori conciliari fu nominato vescovo di Ivrea;nel 1968 fu nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e nel 1978 ne diventò presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace. Fu una delle figure di riferimento per il dialogo con i non credenti e per il movimento pacifista.

Nel 1978, insieme al vescovo rosminiano Clemente Riva e al vescovo Alberto Ablondi, chiese alla Curia romana di potersi offrire prigioniero in cambio del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Diventò celebre per lo scambio di lettere col segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, per il quale fu aspramente criticato, sulla conciliabilità o no della fede cattolica con l’ideologia marxista, o comunque con l’adesione al Partito comunista. 

Altrettanto celebre anche per le sue battaglie per l’obiezione fiscale alle spese militari, monsignor Bettazzi sostenne l’obiezione di coscienza quando ancora si rischiava il carcere. Insieme a Px Christi si oppose allo spiegamento su territorio italiano dei missili Pershing-2 della Nato, dislocati come risposta alla SS-20 piazzati dai sovietici negli anni precedenti e puntati contro le campitali europee dell’Alleanza Atlantica. Nel 1992 partecipò alla marcia pacifista organizzata dai Beati costruttori di pace e da Pax Christi insieme a monsignor Antonio Bello nel mezzo della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina.

 Nel 2007 dichiarò pubblicamente che la sua coscienza gli imponeva di disobbedire e che era favorevole al riconoscimento delle unioni civili, i DICO, sostenendo le iniziative del governo Prodi e riconoscendo alle coppie omosessuali un fondamento d’amore equiparato a quelle eterosessuali.

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