Palermo, arrestata la preside simbolo dell'antimafia: ecco come rubava tablet e pc alla scuola
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Palermo, arrestata la preside simbolo dell'antimafia: ecco come rubava tablet e pc alla scuola

Daniela Lo Verde, preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, simbolo dell’antimafia palermitana, è stata arrestata con l’accusa di peculato e corruzione.

Palermo, arrestata la preside simbolo dell'antimafia: ecco come rubava tablet e pc alla scuola
La preside Daniela Lo Verde
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21 Aprile 2023 - 12.36


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Daniela Lo Verde, preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, simbolo dell’antimafia palermitana, è stata arrestata con l’accusa di peculato e corruzione. La preside, che era stata insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta, anche lui finito ai domiciliari, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni socialmente a rischio e acquistati con i finanziamenti europei.

Un’indagine che ha fatto scattare lo stesso provvedimento per Alessandra Conigliaro, dipendente della società “R-Store” che si occupa della vendita di materiale informatico. Secondo gli inquirenti, Lo Verde e il suo braccio destro “in maniera spregiudicata e per accaparrarsi i cospicui finanziamenti comunitari avrebbero attestato falsamente la presenza degli alunni all`interno della scuola anche in orari extracurriculari”.

Un`operazione necessaria per giustificare l`esistenza di progetti PON mai realizzati o realizzati solo in parte. Le “carte false” sarebbero servite perché la mancata partecipazione degli studenti avrebbe fatto diminuire la quota dei fondi destinati ai dirigenti.

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Sono state scoperte irregolarità nelle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per la mensa. Il cibo veniva accumulato nell`ufficio di presidenza che sarebbe stato trasformato dalla preside nella sua dispensa personale. Infine c`è la fornitura di materiale tecnologico assegnata ad una sola azienda “in forza di un accordo corruttivo”. In cambio la preside avrebbe ottenuto “molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione”.

“Nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa – sottolinea la Procura europea – di fatto abbandonando l`esercizio del suo ruolo di controllo e di gestione finalizzato al buon andamento dell`istituto che si rivolge a un`utenza particolarmente fragile”.

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