Naufragio di Cutro, sei ore di ritardo dei soccorsi? La polizia nega, ecco cosa è accaduto
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Naufragio di Cutro, sei ore di ritardo dei soccorsi? La polizia nega, ecco cosa è accaduto

Naufragio di Cutro, la polizia nega le responsabilità sul ritardo dei soccorso: "La responsabilità del naufragio, di fronte alla costa di Cutro, è dei trafficanti di migranti che speculano sulla disperazione di chi fugge dalle guerre".

Naufragio di Cutro, sei ore di ritardo dei soccorsi? La polizia nega, ecco cosa è accaduto
Naufragio e strage di migranti davanti alla coste di Cutro
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28 Febbraio 2023 - 14.45


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Sul caso del naufragio al largo di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, che ha provocato la morte di almeno 64 persone, sta montando una polemica sui possibili ritardi dei soccorsi. Ci sarebbe, infatti, un buco di circa 6 ore, tra le 22.30 e le 4.10 del 25 febbraio, momento in cui è stata effettuata una telefonata di segnalazione partita da un cellulare internazionale.

I soccorsi arrivati intorno alle 4.30, hanno potuto solo constatare l’entità della tragedia. La procura di Crotone sta ora indagando su cosa sia successo in quello spazio temporale di 6 ore. Al momento le ipotesi di reato sono tre: omicidio colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Alle 22.30 un aereo Frontex, l’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera, ha segnalato la presenza di un barcone a 40 miglia dalle coste e indicato le coordinate. Circa un’ora e mezza dopo, due mezzi della Guardia di finanza, la V5006 da Crotone e il pattugliatore Barabrese da Taranto, partono in direzione dell’imbarcazione ma il mare è troppo agitato e sono costrette a tornare in porto. I tentativi proseguono fino alle 2, e bisogna considerare che le imbarcazioni della Gdf non sono adibite ai salvataggi. 

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L’ultima chiamata arriva, per l’appunto, alle 4.10: a quel punto i Carabinieri arrivano sul luogo del naufragio e riescono a portare in salvo solo 5 persone, per il resto non possono far altro che assistere alla tragedia. 

«La responsabilità del naufragio, di fronte alla costa di Cutro, è dei trafficanti di migranti che speculano sulla disperazione di chi fugge dalle guerre, dalle repressioni, dalla fame, stipando centinaia di donne e uomini su imbarcazioni fatiscenti, non della macchina dei soccorsi in mare né tantomeno del Ministero dell’Interno». Lo afferma in una nota il Segretario dell’Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia Enzo Letizia commenta il naufragio sulla costa di Cutro.

«Sono chiare le parole del Procuratore di Crotone con riferimento ai soccorsi: “appare che quello che doveva essere fatto sia stato fatto” ed aggiunge “le condizioni del mare erano terribili”. Al riguardo – sottolinea Letizia – , siamo convinti che occorre avere maggiore fiducia in ciò che fanno le Istituzioni, senza cedere alle polemiche che le crude immagini della morte di bambini, donne e uomini innescano, in quanto queste ultime possono fare il gioco di quelle organizzazioni criminali estere che sono dedite al traffico di migranti».

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