Pace ma pace giusta e non sopraffazione dell’aggressore e divieto agli ucraini di difendersi. Maurizio Landini, segretario della Cgil, è stato chiaro: “Noi non siamo equidistanti, siamo contro quelli che hanno voluto questa guerra, siamo qui perché affermare il diritto del popolo ucraino vuol dire affermare il diritto alla pace, il negoziato.
Ha poi aggiunto Landini: “Non ci vogliamo rassegnare alla guerra e non solo in Ucraina ma in tutto il mondo. Il mondo non può vivere senza la pace e questo non è un fatto retorico, è l’elemento di novità con cui siamo chiamati a fare i conti. La guerra rischia di generare solo altra guerra» anche perché «il rischio della guerra nucleare è concreto ormai. Nessuno può voltarsi dall’altra parte».
E ha poi concluso sulle Ong e i migranti: “Inaccettabile che non si aiutino le persone che stanno sulle navi dove ci stanno anche tanti bambini”.