Cascina: il ricordo dell'eccidio di Pettori, la crudele strage nazi-fascista
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Cascina: il ricordo dell'eccidio di Pettori, la crudele strage nazi-fascista

La commemorazione dell'eccidio di Pettori ha visto la presenza di un ampio numero di associazioni e cittadini, per quello che fu uno degli eventi più crudeli della fine della Seconda Guerra Mondiale nel Comune di Cascina.

Cascina: il ricordo dell'eccidio di Pettori, la crudele strage nazi-fascista
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20 Agosto 2022 - 14.43


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Mai più fascismo, mai più nazismo, mai più fascisti e nazisti sul suolo italiano. La commemorazione dell’eccidio di Pettori ha visto la presenza di un ampio numero di associazioni e cittadini, per quello che fu uno degli eventi più crudeli della fine della Seconda Guerra Mondiale nel Comune di Cascina.

“Commemoriamo oltre 20 caduti nell’Ansa dell’Arno – ha detto il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, ricostruendo le vicende cascinesi dell’estate del 1944 –, ma il numero di vittime in questa zona e nel resto del Comune è stato ben più alto. Le uccisioni dei nazifascisti iniziarono già a fine giugno, con una mitragliata a un cittadino a San Lorenzo a Pagnatico e proseguirono con vere e proprie esecuzioni politiche. Con i cadaveri lasciati in vista, come monito per gli altri civili. Una storia che abbiamo sentito raccontare e che pensavamo potesse essere solo ricordo del passato, ma che purtroppo è tornata attuale anche in Europa”.

“Si tratta di una serie di episodi che accomunano i nostri territori – ha sottolineato invece Arianna Buti, vicepresidente della Provincia di Pisa –. In queste settimane in molti Comuni pisani si commemorano le vittime dell’estate del 1944, quando il passaggio della linea del fronte ha portato a rastrellamenti e uccisioni”. 

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Presente alla commemorazione anche Alessandra Nardini, assessora alla Memoria della Regione Toscana. “Quelle dell’Ansa dell’Arno sono state vittime di una dittatura – ha aggiunto Alessandra Nardini –. Oggi dobbiamo impegnarci per far sì che ci sia pienamente questa consapevolezza e che si lavori per evitare il ripetersi degli errori del secolo scorso. Si avvicina il centenario della Marcia su Roma e sarebbe assai grave se qualcuno volesse celebrarlo. Fu il primo passo verso la costruzione di una dittatura che durò venti anni, tolse la libertà ai cittadini e portò il Paese alla distruzione”.

Infine non potevano certo le associazioni, con l’Anpi in testa: il presidente provinciale Bruno Possenti ha evidenziato la tragica continuità storica con la guerra in Ucraina, invitando anche gli enti locali a far sentire la loro voce per la pace. Alla commemorazione era presente anche Don Ireneusz Wojciech Korzeniowski, che ha fatto un parallelo tra quel che accadde allora e la situazione attuale, evidenziando il valore di chi muore per il proprio paese.

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