Fascismo: Pietrasanta nega la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini
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Fascismo: Pietrasanta nega la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini

La città in provincia di Lucca è molto vicina a Sant'Anna di Stazzema, teatro di una delle più efferate stragi nazi-fasciste: la critica del presidente della regione toscana Eugenio Giani

Fascismo: Pietrasanta nega la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini
Pietrasanta
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6 Maggio 2022 - 19.33


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I fascisti sono tra noi e non se ne sono mai andati. Sul fascismo, i fascisti e Mussolini c’è ancora troppa connivenza. ”La maggioranza che guida Pietrasanta (in provincia di Lucca e vicina a Sant’Anna di Stazzema teatro di uan efferata strage nazi-fascista) ha deciso di scrivere una brutta pagina nella storia dell’amministrazione comunale. Ci auguriamo che possa tornare sui suoi passi e riveda questa scelta inaccettabile”. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessora regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini commentano la decisione del Consiglio comunale di Pietrasanta di bocciare la proposta di revoca della cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini.

”Mentre infuria una guerra sanguinosa alle porte dell’Europa voluta da Putin , mentre assistiamo a numerosi casi di rigurgito nazifascista e a pochi mesi dal centenario della marcia su Roma, – proseguono – da Pietrasanta, terra di cultura, sarebbe potuto arrivare un segnale di amore per la democrazia e la pace, e invece giunge un segnale completamente opposto, che ci lascia dispiaciuti e indignati”.

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”La Toscana – concludono Giani e Nardini – è terra di antifascismo, solidarietà, uguaglianza, sin dal suo simbolo, il Pegaso alato che fu del Comitato toscano di liberazione nazionale. Gli attuali amministratori di Pietrasanta ne prendano definitivamente atto. Il nostro auspicio è che Pietrasanta possa arrivare al più presto alla cancellazione dall’elenco dei cittadini onorari di una figura che ha portato il nostro Paese al punto più basso della vicenda nazionale e alla vergogna delle leggi razziali”.

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