Istat, i dati del biennio 20-21: "Peggiora l'occupazione ma la tendenza è in ripresa"
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Istat, i dati del biennio 20-21: "Peggiora l'occupazione ma la tendenza è in ripresa"

Il report sul Benessere ha toccato tutti i punti focali della nostra quotidianità, mostrando quadro poco confortante legato ai due anni di pandemia. Il tasso di mortalità è tra i più alti d'Europa.

Istat, i dati del biennio 20-21: "Peggiora l'occupazione ma la tendenza è in ripresa"
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21 Aprile 2022 - 10.41


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L’Istat ha pubblicato il nuovo report sul Benessere equo e sostenibile, articolato in 12 settori che mostrano quanto e come sia cambiato il livello di benessere nel corso dei due anni di pandemia.
Per quanto riguarda il benessere economico, l’Istat ha rilevato che nel 2021, il reddito disponibile delle famiglie e il potere d’acquisto hanno segnato una ripresa, pur restando al di sotto dei livelli precedenti la crisi, mentre la povertà assoluta si mantiene stabile, riguardando più di 5 milioni 500mila individui (9,4%). 

Il Nord recupera parzialmente il forte incremento di povertà assoluta anche se non torna al 6,8% del 2019 (9,3% nel 2020 e 8,2% nel 2021). Nel Mezzogiorno, invece, le persone povere sono in crescita di quasi 196mila unità e si confermano incidenze di povertà più elevate e in aumento, arrivando al 12,1% per gli individui (11,1% nel 2020). Infine, il Centro presenta il valore più basso, sebbene anche qui l’incidenza aumenti tra gli individui passando da 6,6% nel 2020 a 7,3% nel 2021. Ci sono 1 milione e 384mila di minori in povertà assoluta nel 2021: l’incidenza si conferma elevata, al 14,2%, stabile rispetto al 2020, ma maggiore di quasi il 3% rispetto al 2019 (11,4%).

Nel 2020 l’Italia è tra i paesi con il maggior numero di morti per abitanti (1.236 decessi per 100mila abitanti rispetto alla media europea di 1.161 decessi). Questo dipende anche dal fatto che l’Italia è il paese più vecchio d’Europa; infatti, eliminando le differenze tra paesi nella struttura per età, l’Italia scende agli ultimi posti della graduatoria europea (tasso standardizzato di mortalità pari a 933 decessi ogni 100mila abitanti contro una media Ue27 di 1.040). 

Nel 2021 l’eccesso di mortalità segue un andamento analogo, con un picco tra marzo e maggio e uno da ottobre, si tratta di picchi meno pronunciati rispetto al 2020. Il terzo picco pandemico è stato raggiunto in media ad aprile 2021 (+12,4% in media Ue27), quando in Italia la variazione dei tassi standardizzati di mortalità rispetto al 2015-2019 si attesta su valori non trascurabili (+17,9%) ma decisamente più contenuti rispetto a quanto osservato nel 2020. Il quarto picco pandemico si raggiunge a inizio dicembre 2021 (+24,1%), con eccessi di mortalità più pronunciati nei paesi dell’Est Europa. 

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