Roma, muore una turista tedesca di 25 anni: "Il 118 non parla inglese, ritardo nei soccorsi"
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Roma, muore una turista tedesca di 25 anni: "Il 118 non parla inglese, ritardo nei soccorsi"

Il fidanzato della ragazza tedesca morta a Focene, ha raccontato l'accaduto: "Janna ha avuto un malore, il 118 mi ha messo in attesa perchè nessuno parlava inglese. L'ambulanza è arrivata dopo 43 minuti". Regione Lazio: "Telefonata gestita correttamente"

Roma, muore una turista tedesca di 25 anni: "Il 118 non parla inglese, ritardo nei soccorsi"
Janna Gommelt
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4 Aprile 2022 - 15.48


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La magistratura dovrà fare chiarezza sulla morte di una turista tedesca di 25 anni in provincia di Roma, a Focene. Secondo la versione del fidanzato irlandese, in seguito a un malore della donna lui stesso ha chiamato il 118 e sarebbe stato messo in attesa per trovare un operatore in grado di parlare inglese. L’ambulanza sarebbe arrivata in zona 43 minuti dopo, ma non c’era più nulla da fare.

Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva“, ha raccontato l’uomo a Repubblica Roma. Immediata la risposta della Regione Lazio, secondo cui la telefonata “è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine”. È stata anche resa pubblica la registrazione.

Janna Gommelt, 25enne di Weismain, una città nel nord della Baviera, e Michael Douglas, irlandese di 34 anni, si erano innamorati durante la pandemia. Avevano organizzato un viaggio per l’Europa a bordo di un furgone trasformato in camper. Partiti dalla Germania a inizio novembre avevano già attraversato diversi Paesi prima di Natale. Poi una pausa prima di ripartire intorno a metà gennaio. Il 20 erano a Focene, in provincia di Roma, e stavano programmando il successivo trasferimento a Barcellona, quando intorno alle 15.30 Janna si è sentita svenire.

Il fidanzato ha chiamato subito i soccorsi, alle 15.39, ma – ha sostenuto l’uomo – la difficoltà degli operatori con l’inglese ha allungato l’attesa e la telefonata. Gli hanno chiesto di tenere acceso il gps del cellulare per localizzare la loro posizione, ma l’ambulanza non sarebbe arrivata nel punto corretto. Così Douglas avrebbe tentato con un’altra telefonata, alle 16.10. Poi l’uomo avrebbe deciso di muoversi con il furgone (“suonando il clacson come un matto”, ha detto al quotidiano romano) e ha individuato i soccorritori, fermi a quattro isolati di distanza.

Il mezzo sarebbe partito solo 15 minuti dopo in direzione dell’ospedale Grassi di Ostia. All’arrivo al Pronto Soccorso, però, la donna era già morta. Douglas ha anche raccontato di essere stato interrogato per sei ore dai carabinieri con Google Translate.

“Sono passati oltre 70 giorni e la famiglia di Janna Gommelt non ha ancora saputo per quale motivo è venuta a mancare la donna”, ha detto a Repubblica Roma Manuele Piccioni, l’avvocato che segue il caso. Il corpo è ancora in obitorio e l’autopsia è stata eseguita, ma i medici legali non avrebbero ancora consegnato l’esito, secondo quanto riporta l’avvocato. La causa ufficiale della morte, quindi, è ancora ignota, sebbene si presuma un arresto cardiocircolatorio. Ma già a metà febbraio è stata autorizzata la cremazione, quindi – spiega l’avvocato al quotidiano – “le cause della morte sono accertate” ed “è già chiaro che non ci sarà l’esigenza di ulteriori accertamenti sul cadavere, dato che appunto può essere cremato. Per questo non mi spiego il motivo di questa lunga attesa”.

Per quanto riguarda il lato giudiziario, al momento è stato aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Secondo l’avvocato della famiglia, “è normale che in casi come questo, la morte improvvisa di una persona giovane – ha detto a Repubblica Roma – si avvii un procedimento penale. Non ci sono elementi per giustificare il perché di questa specifica imputazione, ma quello che deduco è che il pm abbia assegnato un titolo di reato ‘al buio’ per completare gli accertamenti necessari in tempi rapidi”.

La telefonata di emergenza del giorno 20 gennaio scorso delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine”. È quanto comunica l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio in riferimento alla vicenda. La Regione ha anche diffuso la telefonata giunta al 118, della durata di circa due minuti, in cui il fidanzato allerta l’operatore del malore. Il dialogo tra i due avviene in inglese.

Arriva anche la nota di precisazione del 118: “Non c’è stato nessun problema con la lingua inglese e l’ambulanza è arrivata in diciotto minuti dove l’utente aveva riferito di trovarsi ma, all’arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l’uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi”.

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