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Cei: "Troppi morti sul lavoro, il valore umano viene trascurato"

I vescovi: "I lavortori sfruttati e irregolari sono i nuovi poveri. Le donne ostaggio di un sistema che punisce la gravidanza con il licenziamento"

Cei: "Troppi morti sul lavoro, il valore umano viene trascurato"
Morti sul lavoro

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29 Marzo 2022 - 12.52


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La Conferenza episcopale italiana, ha toccato il delicato tema delle morti sul lavoro: “La Chiesa che è in Italia non può distogliere lo sguardo dai contesti di elevato rischio per la salute e per la stessa vita alle quali sono esposti tanti lavoratori. I tanti, troppi, morti sul lavoro ce lo ricordano ogni giorno. E’ in discussione il valore dell’umano, l’unico capitale che sia vera ricchezza”.

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Nel messaggio per il Primo maggio, i vescovi pongono la loro attenzione su “quanti sono impegnati in lavori irregolari o svolti in condizioni non dignitose, a causa di sfruttamento, discriminazioni, caporalato, mancati diritti, ineguaglianze. Il grido di questi nuovi poveri sale da un ampio scenario di umanità dove sussiste una violenza di natura economica, psicologica e fisica in cui le vittime sono soprattutto gli immigrati, lavoratori invisibili e privi di tutele, e le donne”.

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“In tutte queste situazioni – sottolineano i vescovi – non solo il lavoro non è libero, né creativo, partecipativo e solidale, ma la persona vive nel costante rischio di vedere minata irrimediabilmente la sua salute e messa in pericolo la sua stessa esistenza”. La Conferenza episcopale italiana accende quindi un faro sulla discriminazione che vivono “le donne, ostaggio di un sistema che disincentiva la maternità e ‘punisce’ la gravidanza col licenziamento. È ancora insufficiente e inadeguata la promozione della donna nell’ambito professionale”, scrive la Cei.

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