E’ durata cinque settimana la tregua relativa alla curva dei contagi Covid, che è tornata a salire seppur in maniera piuttosto lieve. Nell’ultima settimana, infatti, si è contato un +1,5% di casi rilevati.
A fronte di questa inversione di rotta però, i ricoveri continuano a diminuire, sia in area medica (-16,1%) che in terapia intensiva (-16,4%). Giù anche i decessi (-19,3%). Invece, nessun boom di nuovi vaccinati, neanche con Novavax. Questi i dati principali del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 2-8 marzo. In particolare – dice Gimbe – c’è stato un aumento dei nuovi casi (+4.179) nonostante un calo dei tamponi (-8,8%).
Dal rapporto emerge che sono in calo anche i casi attualmente positivi (1.011.521 vs 1.073.230, -61.709, pari a -5,7%), le persone in isolamento domiciliare (1.002.153 vs 1.062.066, -59.913, pari a -5,6%), i ricoveri con sintomi (8.776 vs 10.456, -1.680, pari a -16,1%) e le terapie intensive (592 vs 708, -116, pari a -16,4%). I nuovi casi si attestano intorno a 279mila, con un incremento dell’1,5% e una media mobile a 7 giorni che sale da 39.339 casi del 1° marzo a 39.936 l’8 marzo, pari a +5,8%. Nella settimana 2-8 marzo si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 12 regioni e una riduzione in 9: dal +37,4% dell’Umbria al -12,7% del Lazio.
In merito alle vaccinazioni si registra un ulteriore calo dei nuovi vaccinati: 29.474 rispetto ai 39.036 della settimana precedente (-24,5%). Di questi, il 17,9% è rappresentato dalla fascia 5-11. Nonostante l’obbligo vaccinale e l’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati scende ancora, attestandosi a quota 9.682 (-11,5% rispetto alla settimana precedente). Dal 28 febbraio sono state somministrate 11.595 dosi vaccino Novavax, di cui il 59,2% in persone over 50, la maggior parte delle quali in età lavorativa. “La speranza, ha detto Cartabellotta, era che questo vaccino, basato su una tecnologia più tradizionale rispetto a quella mRna convincesse gli indecisi”. Ma le speranze, almeno per il momento, sono rimaste disattese. Non è stato registrato nessun boom di vaccinazioni.
“La circolazione del virus – ha detto il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta commentando il nuovo rapporto – è ancora molto elevata: quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all’11,4%”. Serviranno 7-10 giorni, dice, “per capire se la risalita della curva dei nuovi casi è un semplice rimbalzo o l’inizio di una nuova ondata”. Per cui “indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, è pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione”. I dati dell’Istituto superiore di sanità dimostrano infatti la riduzione dell’efficacia vaccinale a partire da 3 mesi dal completamento del ciclo primario e la sua risalita dopo la somministrazione del richiamo.
Secondo Cartabellotta, l’inversione della curva dei contagi dipende da una serie di fattori: il rilassamento della popolazione, la diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, la persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso, il verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione dopo qualche mese dalla dose booster”. In merito ai vaccini, resta alto il numero di non vaccinati. Pertanto resta prioritaria, dice il presidente di Gimbe, “la somministrazione del ciclo primario a 4,67 milioni di persone e del booster a 2,8 milioni, in particolare agli over 50 a rischio elevato di malattia grave”.