Covid, Le Foche: "Con il 75% dei vaccinati con 3 dosi sarà possibile alleggerire le misure di contenimento del virus"
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Covid, Le Foche: "Con il 75% dei vaccinati con 3 dosi sarà possibile alleggerire le misure di contenimento del virus"

L'immunologo: "Tra 3 settimane al massimo la curva dei casi tornerà a scendere. Da marzo il virus verrà declassato a patologia meno grave"

Covid, Le Foche: "Con il 75% dei vaccinati con 3 dosi sarà possibile alleggerire le misure di contenimento del virus"
Francesco Le Foche
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24 Gennaio 2022 - 11.01


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Al momento la quarta ondata Covid è nel pieno delle sue forze ma tra qualche settimana i contagi inizieranno a diminuire e, con la complicità della terza dose, sarà possibile allentare la stretta delle misure contenitive.

“Tra un paio di settimane, tre al massimo, la curva dei contagi tenderà a scendere. E allora si potranno alleggerire gradualmente le misure di contenimento del virus”, assicura in una intervista al Corriere della Sera Francesco Le Foche, immunologo clinico del Policlinico Umberto I di Roma.

“La strada maestra – ha affermato – è la vaccinazione. Dobbiamo assolutamente arrivare al 75% di persone con la terza dose, soltanto a quel punto avremo raggiunto un’immunità sociale davvero importante”. Secondo l’immunologo, “adesso siamo circa al 50% e non è male, parliamo di 30 milioni di persone che hanno già ricevuto il booster, però dobbiamo fare ancora meglio, per poter riaprire in sicurezza” e aggiinge “Dovremo imparare a convivere con questo virus. Grazie ai vaccini saremo complessivamente meno fragili ed esposti al contagio. E se pure ci ammaleremo, non si tratterà più di una patologia tanto grave.

“Da marzo in poi – aggiunge l’immunologo – credo che potremmo riacquistare una certa serenità rispetto al virus, che verrà declassato a condizione di patologia meno grave. Parleremo sempre meno di polmoniti bilaterali e le conseguenze gravi diventeranno rare, eccezionali. Quindi avanti con il booster: “Confido nelle terze dosi, che riducono il contagio quasi del 70%, evitano la malattia grave e medio-grave, incidendo sull’ospedalizzazione e sul ricorso alle terapie intensive”. Sulla quarta dose? “Non sono sicuro che sia necessaria. Già con la terza abbiamo una sorta di corazza contro il virus, stimolando i linfociti T di memoria. Potremmo essere parzialmente protetti pure da nuove varianti”

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