Assolti gli otto generali per i cosiddetti "veleni" di Quirra: "Non c'è prova di disastro ambientale"
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Assolti gli otto generali per i cosiddetti "veleni" di Quirra: "Non c'è prova di disastro ambientale"

La giudice monocratica del tribunale di Lanusei, Nicole Serra ha assolto Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzano

Tribunale di Lanusei
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11 Novembre 2021 - 11.26


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La sentenza pronunciata dopo quattro ore di camera di consiglio, dalla giudice monocratica del tribunale di Lanusei, Nicole Serra, nei confronti degli otto comandanti che hanno guidato il Poligono sperimentale di addestramento interforze di Salto di Quirra, a Perdasdefogu, dal 2002 al 2010 è l’assoluzione: non c’è idonea prova che abbiano commesso il fatto contestato.
Erano accusati di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri per non aver interdetto le aree dove si svolgevano brillamenti e lanci di missili e dotato il personale delle necessarie protezioni.
L’assoluzione per i cosiddetti “veleni” di Quirra è stata emessa nei confronti dei generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, comandanti del poligono interforze del Salto di Quirra, e degli ufficiali Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzano, a capo del distaccamento a mare di Capo San Lorenzo. Solo alcuni di loro erano presenti oggi in aula.
“Leggeremo le motivazioni della sentenza per valutare una eventuale impugnazione – ha detto il pm Biagio Mazzeo subito dopo il verdetto – Nel merito posso dire che mi dispiace che non ci siano colpevoli per certe illiceità che noi riteniamo provate: il disastro ambientale, le malattie e gli infortuni derivanti dalle attività del poligono”. “E’ una sentenza giusta – commenta l’avvocato di parte civile Gianfranco Sollai – il responsabile del disastro ambientale è lo Stato, non i comandanti. Se questa attività dovesse continuare faremo altre denunce”.
Soddisfatti i difensori degli impuati. “Era un risultato sperato noi eravamo convinti che questo dovesse essere il finale”, spiega Pierfrancesco Caput.. “L’esito del processo è diametralmente opposto rispetto agli atti indicati nell’accusa – aggiunge un altro legale della difesa, Leonardo Filippi – Siamo soddisfatti perché è arrivata una sentenza che speriamo abbia posto fine a tutta una serie di racconti che non hanno mai trovato riscontro in tutto ciò che è emerso dall’accusa a processo”.

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