"Sono un pericolo per l'ordine pubblico": restano in carcere i capi di Forza Nuova
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"Sono un pericolo per l'ordine pubblico": restano in carcere i capi di Forza Nuova

Il gip ha deciso di confermare il carcere per i due leader di Forza Nuova e per gli altri quattro arrestati. Loro si difendono: "Operato per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine"

Fiore e Castellino
Fiore e Castellino
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15 Ottobre 2021 - 09.27


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Violenza e leadership anche in carcere, tanto da costringere gli inquirenti a proseguire nella decisione del carcere per le violenze squadriste dello scorso sabato davanti alla sede della Cgil.
Uno, Giuliano Castellino, rappresenta un “pericolo per l’ordine pubblico”, l’altro, Roberto Fiore, “non si sporca le mani” ma “organizza” cortei, e decide “quando l’azione deve cessare”.
Con queste parole il gip ha deciso di confermare il carcere per i due leader di Forza Nuova e per gli altri quattro arrestati dopo gli scontri a Roma. Gli indagati hanno respinto le accuse, spiegando di “avere operato per agevolare il lavoro delle forze dell’ordine”.

Gli altri quattro arrestati sono l’ex Nar Luigi Aronica, Pamela Tesa, Biagio Passaro di “IoApro” e Salvatore Lubrano.

La difesa – Nel corso dell’atto istruttorio, durante il quale tutti i sei arrestati hanno risposto alle domande del magistrato, gli indagati hanno affermato di “avere operato affinché le cose fossero contenute e ordinate, per agevolare il lavoro delle forze dell’ordine con cui abbiamo trattato”.

Nell’interrogatorio in videoconferenza di giovedì, i due leader di Forza Nuova si sono difesi sostenendo che “davanti alla sede della Cgil volevamo fare solo un sit-in”.
Al magistrato, Fiore e Castellino hanno spiegato che la loro partecipazione alla manifestazione di piazza del Popolo era da semplici cittadini contrari all’obbligo di Green pass e non da leader politici. “Eravamo in piazza per protestare contro il Green pass ma non come militanti di Forza Nuova perché il movimento non opera più”, hanno ripetuto.

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Per il gip però “sono pericolosi” – Per il gip, però, Castellino presenta “assoluto disinteresse per la legalità e la totale incapacità di adeguarsi alle regole e a rispettare le leggi”, manifestando una “connotazione spesso violenta e minacciosa delle sue condotte”.
Fiore, invece, “non si espone”, ma ha una leadership tale da convincere gli assalitori della Cgil “a liberare i locali”, dove, peraltro, era già intervenuta la polizia.

La replica degli indagati: alcuni facinorosi hanno preso il sopravvento –  In collegamento dal carcere di Poggioreale, i due hanno ribattuto spiegando che “alcuni facinorosi sono sfuggiti al controllo e hanno preso il sopravvento”.
L’ex Nar Luigi Aronica e Giuliano Castellino hanno sostenuto di non essere mai entrati nella sede del sindacato mentre Roberto Fiore ha precisato di esserci entrato in un secondo momento, quando all’interno c’erano già gli agenti di polizia, come confermato poi dalla stessa ordinanza del gip.

L’avvocato di Aronica: abbiamo un video che dimostra la sua estraneità ai fatti di violenza – Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Paolo Colosimo, difensore di Aronica, ha affermato che il suo assistito “ha ricostruito tutti i fatti e la totale mancanza di episodi di violenza da parte sua”. “Aronica – ha precisato – ha preso distanza dell’assalto alla Cgil. Abbiamo prodotto un video documentale per dimostrare che si è comportato bene davanti alla sede del sindacato dei lavoratori”.

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Intanto le indagini proseguono per ricostruire quanto sia accaduto alla manifestazione, quando si è trasformata in una “guerriglia urbana” con “spranghe e bastoni” – come scrive la Procura – aizzata da almeno “50 persone”.

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