Lo sdegno dell'Unione degli Atei dopo la richiesta del Vaticano di fermare il Ddl Zan
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Lo sdegno dell'Unione degli Atei dopo la richiesta del Vaticano di fermare il Ddl Zan

Anche gli atei scendono in campo: "In nome di un Concordato fascista si sta violando la nostra Costituzione"

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22 Giugno 2021 - 09.47


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Dopo la richiesta formale da parte del Vaticano al Governo italiano di fermare il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia, perché violerebbe “in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato”, in molti, da Aldo Penna – deputato pentastellato – a Fedez hanno espresso il proprio sdegno
Aldo Penna (M5s): “Chiunque rispetti gli altri non ha nulla da temere dalla legge Zan”
“Il ddl Zan è una legge di civiltà. Punisce i crimini d’odio per omolesbobitransfobia, misoginia, abilismo e promuove il rispetto. Non c’è rischio per la libertà di pensiero poiché esclude la propaganda di idee. Ascoltiamo anche il Vaticano, ma il Parlamento è sovrano”. Lo scrive su facebook Laura Boldrini, deputata Pd.  “L’intervento a gamba tesa delle gerarchie vaticane contro la legge Zan, invocando una precisa autonomia garantita dal Concordato, va respinto nella maniera più assoluta. Il Concordato ricorda che in Italia c’è una libera Chiesa in libero Stato e quest’ultimo non può vedersi dettare l’agenda politica da un altro, è un’ingerenza inammissibile. Si rassegnino le gerarchie perché la libertà di coscienza che invocano somiglia alla rivendicazione della libertà di insulto. Chiunque rispetti gli altri indipendentemente da sesso e genere non ha nulla da temere dalla legge Zan”. Nota del deputato M5S, Aldo Penna.
Gli atei scendono in campo: “In nome di un Concordato fascista si viola la nostra Costituzione”
”Il Vaticano ha violato l’indipendenza e la sovranità della Repubblica. Il governo ha l’obbligo politico e morale non solo di resistere alle pressioni ma di denunciare unilateralmente questa inaudita ingerenza negli affari dello Stato”, ha detto Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commentando la notizia che il Vaticano ha attivato i propri canali diplomatici per chiedere formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, ovvero il disegno di legge contro l’omotransfobia, perché in alcuni contenuti violerebbe l’accordo di revisione del Concordato.
“È un evento senza precedenti. Mai la diplomazia vaticana si era intromessa con un atto formale nell’iter di approvazione di una legge dello Stato (che tutela i diritti poi!). In nome del Concordato – relitto fascista che andrebbe stralciato – si viola di fatto la nostra Costituzione, che stabilisce l’indipendenza e la sovranità della Repubblica: si tratta di un atto gravissimo, rispetto al quale il governo e il Parlamento devono prendere immediatamente le distanze. Se le cose stanno così – conclude Grendene – a maggior ragione occorre approvare la legge Zan e denunciare unilateralmente il Concordato. La Repubblica non può farsi tenere al guinzaglio da uno Stato totalitario”.
Fedez: “Il Vaticano dovrebbe preoccuparsi dei debiti non pagati e non del Ddl Zan”
“Riassumendo: il Vaticano che ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005 ad oggi per le strutture a fini commerciali dice all’Italia ‘guarda che con il DDL Zan stai violando il Concordato'”. Lo scrive su twitter Fedez.

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