Boccia: "Con il lockdown abbiamo salvato il paese e evitato la catastrofe al sud"
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Boccia: "Con il lockdown abbiamo salvato il paese e evitato la catastrofe al sud"

Il Ministro degli Affari Regionali: "C'erano mille morti al giorno, le chiusure ci hanno permesso di uscire prima dalla fase più critica. Chi dice il contrario fa un'operazione per certi aspetti disgustosa".

Francesco Boccia
Francesco Boccia
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11 Agosto 2020 - 08.49


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Lui ce l’ha con la campagna di Salvini e, più in generale, come quella della destra che cerca di speculare presentando le misure di confinamento come un attentato all’economia italiana fatto per pura cattiveria.

E c’è chi replica: “Basta andare in giro per capire che la guardia si è molto abbassata. Comprendo che dopo il lockdown si abbia voglia di vivere, non comprendo gli irresponsabili che dicono che è tutto finito solo perché gli effetti clinici sono più attenuati, stiamo scherzando col fuoco”.

Lo ha detto in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno il Ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia.

“Il nostro Paese contava mille morti al giorno. È surreale che qualcuno oggi metta in discussione il lockdown. Tra febbraio e marzo ci sono state decine di richieste e dichiarazioni dei presidenti, con la richiesta unanime di chiusura del Paese urgente. È tutto agli atti e se ce l’abbiamo fatta fino ad oggi è perché siamo stati sempre uniti e responsabili. Il lockdown totale ci ha permesso di uscire prima dalla fase più critica, basta vedere quello che succede nel resto del mondo. Chi dice il contrario fa un’operazione per certi aspetti disgustosa”.

“Quando l’epidemia – sottolinea Boccia – è scoppiata in Cina se ci fosse stato un allarme mondiale più determinato, e quindi con chiusure o attività di prevenzione, oggi il pianeta non conterebbe venti milioni di contagi e un numero spropositato di morti. Chi dice che in Italia così abbiamo danneggiato il Pil del Sud dice una cosa sbagliata: sfido chiunque a venirmi a dire che mentre una metà del paese restava chiusa e in condizioni drammatiche, l’altra metà avrebbe potuto continuare le proprie attività senza rischi. Il lockdown ha protetto la salute e la vita degli italiani, mettendo in sicurezza gli ospedali del nord in grave crisi e salvando il Sud da una catastrofe che non riusciamo nemmeno a immaginare”.

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