di Dhyan Gandha Emanuela Risari*
Scrive Claudio Visani nel suo appello “io voglio esserci. Come sempre”. Credo sia il sentire di molti bolognesi. Credo sia il sentire di molti. E allora di scenda in piazza il 2 agosto: senza permessi, senza autorizzazioni.
Si riempia il piazzale della stazione, si stia un minuto in silenzio in quell’ora tragica.
Perché quelle 10.25 per noi vogliono dire una sola cosa: violenza fascista, violenza di Stato ( no, no, non “altro” Stato, non sevizi deviati. Stato e servizi. Punto.). E quarant’anni dopo non si può, davvero non si può, essere altrove. Con o senza “autorizzazione”
*Giornalista de l’Unità