I sindaci calabresi in rivolta contro l'ordinanza della governatrice Jole Santelli
Top

I sindaci calabresi in rivolta contro l'ordinanza della governatrice Jole Santelli

Da Carlopoli a Lamezia Terme, i sindaci criticano la misura unica nel panorama della ripresa delle attività in Italia.

Santelli
Santelli
Preroll

globalist Modifica articolo

30 Aprile 2020 - 08.33


ATF

Primi Comuni calabresi in rivolta contro l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all’aperto. A Carlopoli, nel Catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l’atto e aggiunge che si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile. Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, annuncia la non applicazione mentre il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, si riserva di impugnare il provvedimento.

Sarà “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”: è quanto prevede l’ordinanza che va contro la ripresa “lenta” prevista dalla Fase 2. Per questo motivo, il governo si starebbe orientando verso la diffida dell’ordinanza. 

Il documento – che, secondo la Santelli, parla il “linguaggio della fiducia” – dispone una serie di riaperture già dal 30 aprile. Tra queste, anche il commercio di generi alimentari nei mercati all’aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l’uso delle mascherine e guanti. Sarà consentito anche il commercio al dettaglio di piante. Via libera agli spostamenti all’interno del proprio Comune o verso altri Comuni per lo svolgimento di sport individuali, ma anche gli spostamenti – una sola volta al giorno – per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione. Riprendono le attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali svolte in forma amatoriale, il lavoro di allestimento di stabilimenti balneari, di attività di trasformazione dei prodotti industriali.

A fare discutere in particolare modo è la riapertura delle attività di ristorazione, che, stando al nuovo decreto, avrebbero dovuto riprendere a partire dal primo giugno. Oltre alle vendite d’asporto, la regione consente ai locali – bar compresi – di somministrare sul posto e solo tramite tavoli all’aperto. 

“Poiché in queste settimane – spiega Santelli – i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del governo”. La regione è nella parte bassa della classifica nazionale dei contagi per il Covid-19, con 1.102 persone positive, cinque in più nelle ultime 24 ore, e 86 vittime dall’inizio dell’emergenza. 

Native

Articoli correlati