Tridico: "L'Inps non ha mai smesso di lavorare, gestiremo anche il Reddito di emergenza"
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Tridico: "L'Inps non ha mai smesso di lavorare, gestiremo anche il Reddito di emergenza"

Il presidente Inps: "Compiamo prestazioni per 11 milioni di individui, che l'Inps di solito gestisce in 5-7 anni, e che stiamo gestendo in 1 mese"

Pasquale Tridico
Pasquale Tridico
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25 Aprile 2020 - 08.28


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Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, in un’intervista al Corriere sottolinea l’enorme sforza che sta facendo l’istituto, sforzo di cui – dice – “forse non ci rende conto”: “Io non ci dormo la notte per far in modo di pagare subito tutte le prestazioni. Abbiamo già liquidato 3,5 milioni di bonus da 600 euro per autonomi, professionisti, cococo, agricoli e spettacolo, e istruito buona parte delle domande di cassa integrazione. Parliamo di oltre 4,5 milioni di lavoratori cui la cassa è stata anticipata dalle aziende e che stiamo conguagliando, e di oltre 200 mila cui l’abbiamo già pagata noi. L’Inps sta accelerando al massimo, tenuto conto che ci sono 4 passaggi obbligati: richiesta di cassa, autorizzazione, trasmissione dei nominativi dei lavoratori, pagamento della prestazione. Prestazioni per 11 milioni di individui, che l’Inps di solito gestisce in 5-7 anni, e che stiamo gestendo in 1 mese”. 
“Abbiamo gestito quello di cittadinanza, che oggi va a 1,1 milioni di famiglie per 2,5 milioni di persone. Non ci credeva nessuno. Gestiremo anche il Reddito di emergenza. – aggiunge Tridico – Io credo si possa pensare a uno strumento temporaneo, per 2-3 mesi, per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al Reddito di cittadinanza perché con Isee superiore a 9.360 euro. Per esempio fino a 15 mila euro, a patto però che non siano beneficiarie di alcuna prestazione pensionistica, né abbiano redditi da lavoro o sussidi (ammortizzatori e indennità). Insomma, i poveri aggiuntivi da coronavirus. Si tratta di circa un milione di famiglie”
“Gli interventi vanno nella giusta direzione: sostenere reddito e liquidità, con la salute come priorità. Nella fase 2 sarà necessario anche il sostegno alle imprese. Questa crisi ci ha insegnato l’importanza dell’innovazione, i vantaggi dello smart working anche sull’ambiente, la necessità di ripensare alla riduzione dei tempi e orari di lavoro – conclude Tridico – Nella fase 2, l’Inps, che non ha mai smesso di lavorare, anzi ha aumentato la sua produttività, aprirà, in tutta sicurezza e gradualmente le sedi al pubblico. Ma continueremo a praticare lo smart working in modo diffuso”.

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