Salvini usa la religione e se ne frega dell'epidemia: "A Pasqua riaprire le chiese"
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Salvini usa la religione e se ne frega dell'epidemia: "A Pasqua riaprire le chiese"

Salvini propone che si entri nelle chiese a gruppi ridotti per la messa di Pasqua. Si rende conto che significherebbe far uscire la gente di casa per molte ore, senza motivo?

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4 Aprile 2020 - 14.50


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“Non vedo l’ora che la scienza e anche il buon Dio, perché la scienza da sola non basta, sconfiggano questo mostro per tornare a uscire. Ci avviciniamo alla Santa Pasqua e occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria”.
Lo ha detto Matteo Salvini intervistato da Maria Latella, in uno spregiudicato uso della religione per tifare a favore dell’epidemia. A favore, perché Salvini propone che per Pasqua le chiese riaprano: “Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede. C’è un appello mandato ai vescovi di poter permettere a chi crede, rispettando le distanze, con mascherine e guanti e in numero limitato, di entrare nelle chiese come si entra in numero limitato nei supermercati. La Santa Pasqua, la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere”.
Salvini negli ultimi giorni è stato criticato per l’Eterno Riposo recitato in tv nello studio di Barbara D’Urso. “Passare il tempo a criticare chi per 10 secondi ha detto una preghiera per chi non c’è più, per i parenti…Perdere una mamma, una papà, un nonno senza poterlo salutare, vedere, accompagnare al cimitero è mostruoso”.
Ma Salvini come sempre fa finta di non capire: non è stato criticato per la preghiera, ma per il modo: per la sua continua, buffonesca ostentazione della religione, sbattuta in televisione, senza alcun rispetto dell’intimità e del pudore che l’atto della preghiera richiede. Non ha portato conforto a nessuno con quella preghiera di dieci secondi, ma vedere un atto così doloroso parodiato da lui e Barbara D’Urso è stato offensivo per molti italiani, soprattutto credenti. 

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