Cibi congelati e non freschi: il bistrot di Cannavacciuolo accusato di frode
Top

Cibi congelati e non freschi: il bistrot di Cannavacciuolo accusato di frode

Dopo un'ispezione dei Nas denunciati il direttore della ristorazione e la moglie dello chef. Loro si giustificano: un errore ma in buonafede

Antonino Cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Dicembre 2017 - 11.05


ATF

Molti lo accusano di pensare più alla televisione che alla cucina: e adesso il bistrot di Antonino Cannavacciuolo aperto a Torino è già finito al centro delle polemiche e delle accuse: i carabinieri del Nas (nuclei antisofisticazioni e sanità, per la tutela della salute) hanno effettuato i controlli nel locale del pluripremiato chef e hanno trovato in congelatore pesce, pasta, dolci e ortaggi – sottoposti regolarmente al processo di abbattimento – che però sul menù erano indicati come freschi. O meglio, non era presente l’indicazione di prodotti congelati.
Sono così scattate due denunce per frode in commercio nei confronti del direttore della ristorazione del bistrot, Giuseppe Savoia, e della moglie di Cannavacciuolo, Cinzia Primatesta, responsabile della società Ca.Pri a cui è legata la catena di ristoranti dello chef. Il bistrot è stato anche multato: 1500 euro di sanzione per la mancanza di un corretto sistema di tracciabilità di alcune materie prime usate in cucina.
La reazione dello chef non si è fatta attendere: «Ma quel frode? Abbiamo sbagliato, ma non in malafede – ha commentato al Corriere della Sera -. D’ora in avanti un asterisco lo indicherà sul menù. È giusto fare i controlli, ma se la carta non è scritta nel modo giusto potrebbe bastare un avvertimento con una pacca sulla spalla. Riceviamo sempre controlli e le cucine sono perfette, così come i dipendenti sono in regola. Sui nostri pavimenti si potrebbe pure mangiare».
E sulla pasta congelata ha percisato: «Quella che finisce in tavola è sempre fresca, ci mancherebbe. Può succedere, però, che ne avanzi un po’. E allora viene congelata, ma esclusivamente per uso personale e non per essere proposta successivamente ai clienti. Insomma, il cibo buono non si butta. Ma quella roba, lo ripeto, ce la mangiavamo noi e nessun altro».

Leggi anche:  Ultras della Juve profanano Superga con scritte contro il Torino: l'ennesima vergogna
Native

Articoli correlati