Calabria, rifugiati prelevati dai centri e sfruttati in nero nei campi: 14 arresti
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Calabria, rifugiati prelevati dai centri e sfruttati in nero nei campi: 14 arresti

14 misure cautelari emesse. Coinvolti una trentina di migranti senegalesi, nigeriani e somali. Impiegati come braccianti e pastori.

Sfruttamento nei campi
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5 Maggio 2017 - 10.31


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Rifugiati prelevati dai centri accoglienza e sfruttati nei campi. Succedeva in Calabria dove un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza ha portato a 14 misure cautelari emesse dal gip di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica: 2 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari, 8 obbligo di dimora.

I destinatari dei provvedimenti sono accusati, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini sono iniziate a settembre del 2016 e gli elementi raccolti hanno permesso di accertare che una trentina di rifugiati, tra senegalesi, nigeriani e somali, venivano prelevati da due centri di accoglienza straordinaria di Camigliatello Silano e portati a lavorare “in nero” in campi di patate e fragole della Sila cosentina o impiegati come pastori per badare agli animali al pascolo.

In particolare, il presidente e due responsabili della gestione di un centro di accoglienza straordinaria sono accusati di aver illecitamente reclutato i rifugiati a loro affidati per essere impiegati in nero come braccianti e pastori in numerose aziende agricole del luogo, in concorso con i titolari di quest’ultime.

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I responsabili del Cas dovranno anche rispondere della manipolazione dei fogli presenza dei rifugiati, che venivano dati come presenti nel tentativo di ottenere i finanziamenti previsti dalla legge a sostegno della struttura di accoglienza.

Il fenomeno ha riguardato complessivamente una trentina di rifugiati che sono stati sfruttati in nero per somme oscillanti tra i 15 e i 20 euro per una giornata lavorativa di 10 ore. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso la procura della repubblica di Cosenza alla presenza del procuratore capo, Mario Spagnuolo.

Nell’inchiesta viene contestato, per la prima volta, il nuovo reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.

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